Inter-Fiorentina 0-1


Amara sconfitta, in casa, contro una delle squadre più in forma del campionato, resa più amara dal fatto che in fondo in fondo, almeno il pari, era nelle nostre corde. L’Inter è apparsa, rispetto alle ultime uscite, meno brillante, meno reattiva, appannata fisicamente e mentalmente. Non si è riusciti a produrre quell’intensità di gioco che permettesse un maggiore controllo di palla e più occasioni da gol. È venuto a mancare il centrocampo e gli attaccanti hanno fatto meno di quanto a loro richiesto dall’allenatore. Alla fine i viola hanno avuto la meglio, riuscendo a sfruttare l’episodio a favore, ma comunque senza mai realmente dominare. Il palo preso da Guarin, migliore in campo per spirito e intraprendenza, ancora trema e simboleggia un pò quella sensazione di vorrei, ma non posso, che ha caratterizzato le prestazioni di molti nerazzurri, in primis Kovacic e Podolski: entrambi oggi molto al di sotto delle loro potenzialità. Icardi ci ha provato, ma ha sbagliato anche occasioni facili; Palacio, subentrato nel secondo tempo, ha fatto più del tedesco in meno tempo, sbagliando anche lui; Medel è riuscito a fare da frangiflutti  in fase difensiva, ma non è stato in grado di costruire nelle ripartenze; Brozovic e Santon hanno avuto un calo: entrambi in affanno fisicamente, non sono riusciti a spingere e a far salire la squadra. Tardivo forse l’ingresso di Shaqiri che invece è apparso tra i più reattivi della rosa e ha rivitalizzare,  troppo tardi però, la fase d’attacco nerazzurra. Campagnaro non è un giocatore adatto a fare l’esterno in una difesa a 4: sempre in difficoltà sulle ripartenze, non spinge come dovrebbe. Bene i centrali Juan Jesus e Vidic mentre costa caro l’unico errore di Handanovic al rientro da titolare: il gol di Salah viene da una sua respinta in mezzo all’area.

Dopo un primo tempo equilibrato, l’Inter non riesce a tenere i ritmi cui ultimamente ci ha abituati, la Fiorentina sfrutta al massimo gli episodi e la conclusione è quella che è. Il finale in 11 contro 9 lascia poi ancora più amaro in bocca, prendendo quasi il sapore di una beffa. Il calo fisico c’è stato, la sconfitta pesa, ma non cambia le prospettive più di tanto. È importante ora non accusare il colpo anzi, fare tesoro degli errori e riprendersi subito. Un pareggio, seppure più giusto, non avrebbe cambiato di molto le cose. Recuperare energie fisiche e mentali non potrà fare che bene.

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