Inter-Atalanta 7-1


Dodici gol fatti e due subiti nelle ultime due gare. Due triplette pesanti contro l’Atalanta dell’ex Gasperini e un gol dell’ex Gagliardini per rispetto alla tradizione. La dea bergamasca viene travolta da una valanga nerazzurra che, almeno per ora, pare inarrestabile, finalmente.

Non è tanto il volume del risultato a dare conforto, piuttosto il modo in cui è arrivato, la costanza, la perseveranza, la concentrazione durata quasi novanta minuti. Solo sul cinque a zero c’è stato un attimo di rilassamento ed è arrivato il gol della bandiera a fine primo tempo. Nel secondo tempo non c’è stato altro calo ne fisico ne mentale e sono arrivati altri due gol.

La squadra non ha mai mollato, pressing alto, giro palla veloce, cattiveria agonistica oltre l’ottantesimo.

Una vittoria straripante nel gioco, nella mentalità, nell’approccio alla gara e dunque, dulcis in fundo, nel risultato. I bergamaschi hanno cercato di giocare alla pari, ma nel giro di mezz’ora hanno capitolato. Sul tre a zero i padroni di casa hanno continuato a giocare come se fossero ancora zero a zero: il resto è storia. A pensare che prima della partita l’Atalanta volava sulle ali dell’entusiasmo per un quarto posto tanto inaspettato quanto meritato e l’Inter inseguiva dopo un inizio stagione che continueremo a rimpiangere a lungo, non erano in molti a poter immaginare un “passaggio di testimone” così roboante.

Pioli corregge e impara dagli errori e dimostra di meritare fiducia per il futuro. Dopo l’inciampo con la Roma sembrerebbe aver trovato la chiave giusta per far decollare la squadra. Giocatori presto finiti nell’ombra e che affogavano nello sconforto, ora sembrano irrinunciabili; gol realizzati da centrocampisti un utopia e invece…; tifosi che avevano perso ogni speranza ora possono tornare a sognare in grande. Il mister ha saputo far ripartire la macchina Inter e ora raccoglie soddisfazioni concrete. Banega e Kondogbia sono completamente recuperati sotto il profilo atletico e mentale: l’argentino segna tre gol e fa due assist, il francese è una diga insuperabile e affiancato da Gagliardini sembra un giocatore a tutto campo e che fa reparto da solo. L’unica via possibile è migliorare ancora, si spera.

Icardi – Segna tre gol, trascina la squadra, si becca un giallo sul tre a zero in piena carica agonistica e continua a correre fino all’uscita anticipata con standing ovation acclusa. Finalmente un giocatore in grado di fare la differenza, un attaccante moderno con venti gol già all’attivo in un campionato nato pure storto.

Banega – Assist, tripletta e standing ovation anche per lui. Qualcuno ha ancora dubbi sulle sue qualità?

Gagliardini – Dopo il primo gol in serie A in trasferta, trova il suo primo gol a S. Siro e non esulta per rispetto alla sua ex squadra. La sua gioia straripava comunque da ogni poro. Al prossimo giro, ora che ha cominciato a segnare, potrà finalmente urlare al cielo. Irrinunciabile.

Kondogbia – Onnipresente, insuperabile, completamente recuperato ora gli manca solo di prendere confidenza col gol. I numeri ce li ha, la fiducia pure. Il finale di campionato può essere per lui una bella rivincita dopo un inizio complicato.

Perisic e Candreva lavorano tantissimo sugli esterni, manca solo il gol a entrambi, ma gli argentini hanno tanta fame… Sarà per il prossimo giro, se questi sono i ritmi.

Il reparto difensivo si comporta più che bene: Miranda e Medel sono attenti e puntuali, una coppia molto ben assortita. Sugli esterni D’Ambrosio svolge egregiamente il suo compito, Ansaldi spinge più del solito e con l’aiuto di Perisic riesce a contenere gli avversari, almeno fino al loro tracollo.

L’abbraccio ad Andreolli che ha perso il papà in settimana, dopo il gol, di Icardi e poi di tutta la squadra, in una partita che tra le altre cose era comunque importante per il prosieguo del campionato, cosa che è sembrata passare in secondo piano visto il risultato altisonante e la prestazione di primissimo livello, sottolinea anche la forza e la compattezza del gruppo, cosa fondamentale per migliorare ancora e mantenere questi livelli che, male che vada, serviranno come base di partenza per l’anno prossimo.

Ora non resta che mantenere il passo e provare a vincerle tutte. Con partite così, comunque vada sarà un successo e potremo chiudere a testa alta un campionato nato storto prima ancora di cominciare.

 

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