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Inter-Parma 1-1

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E’ una vergogna perdere punti in questo modo e lo è ancora di più al cospetto di avversari che in difficoltà ben più gravi delle nostre, danno il massimo impegno per fare risultato nonostante tutto. Loro escono dal campo con un pareggio sul campo e una vittoria morale ben più grande, noi possiamo solo abbassare la testa e riflettere sulla mortificazione subita.

La sorpresa nell’uovo di Pasqua nerazzurro? Nessuna. Confermato tutto il peggio possibile di quello detto e ridetto fino ad oggi della squadra. Mancini, nel dopo gara, ai microfoni dei giornalisti, sembra oramai ripetere un mantra che, a quanto pare, però non funziona e se possibile comincia a stizzire quasi più delle “proverbiali” scuse mazzarriane. Dopo dieci gare il Mancio riesce nell’impresa di fare meno punti del suo predecessore, con un gioco generalmente più godibile, non è il caso di oggi, ma con gli stessi limiti. L’intensità di gioco, le verticalizzazioni, la velocità nel giro palla, continuano ad essere misteri insondabili nell’universo Inter. Contro l’ultima in classifica questa volta si riesce a non perdere, ma senza vincere e sfigurando in modo vergognoso, unica squadra, tra l’altro, a non battere il Parma in questa sua annata sfortunata. Gli ospiti, cui va la massima solidarietà per le note vicende extra-calcistiche, pur non ricevendo stipendi da novembre e precipitati in una condizione di classifica irrecuperabile, giocano con convinzione e intensità; quando è possibile si fanno coraggiosi e attaccano, sfiorando il gol più volte, per andare sotto solo grazie a una deviazione involontaria su tiro di Guarin; recuperano infine con un gol su azione, ben costruita. Perchè parlo degli avversari? il loro portiere resta senza voto per via della lunga inattività, mentre i suoi compagni indirizzano la gara nella direzione voluta e ottengono il risultato minimo auspicato. Gli sparring partner, i padroni di casa, sono la brutta copia della brutta faccia già mostrata in passato. Zero tiri a porta, gioco orizzontale noioso, sterile e irritante, mancanza di volontà e si direbbe quasi di interesse rispetto alla partita, un’apatia e una mancanza di idee sintomo di grande mediocrità, indegna del blasone rappresentato.

I nerazzurri, tutti insufficienti (molto insufficienti) tranne Felipe oggi all’esordio, senza sapere come, passano in vantaggio dopo mezz’ora di noia, per una fortuita deviazione su uno dei rari tiri di Guarin. Dopo il gol è il Parma a fare la partita, in contropiede, nonostante tutti i suoi problemi e lo svantaggio fortunoso appena subito. I nerazzurri non sanno come opporsi e si va avanti così fino al pari. Dopo il pareggio i ducali si chiudono nella loro area e lasciano che l’Inter faccia girare la palla in orizzontale fino al triplice fischio. A nulla servono i valzer di schemi che già dopo pochi minuti del primo tempo inizia a fare Mancini; con Icardi squalificato, ma non sarebbe cambiato granchè probabilmente, a nulla serve togliere un Puscas deludente per inserire un meno deludente, ma anonimo Kovacic; a nulla serve buttare dentro prima Podoloski, goleador in nazionale e turista a Milano ed Hernanes poi, sul finale. Tutto scorre e confluisce in un mare di mediocrità che stride con le solite dichiarazioni e proclami che precedono ogni pareggio o sconfitta (perchè di vincere ormai non se ne parla da tempo…). Le chiacchiere alzano il fumo, ma il campo riaccende la luce, chiarisce coi fatti e mostra quanto poco valgano le parole di chi le pronuncia. Una prestazione così scialba e irritante non si vedeva da un pò di tempo, purtroppo non tanto, visto che l’Inter di quest’anno, con giocatori e/o allenatori diversi, mantiene costante solo una cosa: la mediocrità.

Mancini toglie il giorno libero ai giocatori per questa scadente prestazione. Li vedo già a fustigarsi e pronti ad iniziare un nuovo corso, fatto di vittorie e carattere, sudore e sangue buttati in campo. Si, me li vedo… fino alla prossima gara, da pareggiare o perdere, senza troppa fatica. Le ipotesi di ricostruzione che girano e gireranno in queste settimane, prima, e dopo, che sia finita questa stagione maledetta, saranno sempre troppo poco veritiere. Ad ogni modo, mancano pochi punti per la salvezza e in nove gare almeno quattro o cinque pareggi, forse si riescono ancora a fare.

 

Buona Pasqua.

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