Possesso lasciato a De Zerbi e LuLa spietata. Conte vince in ripartenza, Barella uomo ovunque per i nerazzurri.
Eriksen prende il posto di Brozovic in cabina di regia nel classico 3-5-2, Gagliardini interno di centrocampo e Darmian schierato in difesa per sostituire Bastoni. La partita si mette subito bene per le idee tattiche dell’Inter, che passa in vantaggio al 10’ con un colpo di testa del solito Lukaku su assist al bacio di un ispiratissimo Young.
I nerazzurri a quel punto possono iniziare a gestire vantaggio ed energie, cercando di sfruttare al meglio gli spazi in campo aperto. De Zerbi, invece, ha bisogno di velocizzare e verticalizzare il fraseggio per poter impensierire Handanovic. Entrambe le difese, però, reggono bene prima dell’intervallo e al riposo si va con il risultato in bilico.
Nella ripresa il film del match non cambia, il Sassuolo comanda il possesso (addirittura 68% il dato finale per gli ospiti) e l’Inter aspetta compatta dietro la linea della palla.
I neroverdi ci provano soprattutto con tiri dalla distanza, ma le fiammate dell’Inter in contropiede sono devastanti: al 67’ ci pensa Lautaro a fulminare Consigli su assist dell’amico Romelu.
Il Sassuolo prova comunque a rimanere in partita e Conte ricorre alle forze fresche, inserendo Sensi, Vecino e Sanchez per Eriksen, Gagliardini e lo stesso Martinez. I nerazzurri sembrano in totale controllo con Barella uomo ovunque, ma all’85’ Traore riapre tutto dopo una palla sanguinosa persa da Hakimi in uscita (con il muro Skriniar momentaneamente fuori per infortunio).
I minuti che restano sono al cardiopalma, ma la difesa regge e l’Inter diventa la prima squadra nell’era dei tre punti a vincere tutte le prime 10 gare giocate in un girone di ritorno di Serie A. Milan a -11, Juve a -12 e qualcosa di bellissimo che si avvicina sempre di più.