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I 4 capolavori di Antonio Conte

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La mano di Antonio Conte si sente e si vede. A settembre 2019 disse: «Il compito di un allenatore è migliorare i propri calciatori. I giocatori oggi top e affermati, quando sono arrivato, erano sconosciuti o non avevano vinto, o venivano da campionati non esaltanti. Alcuni ora sono top player”.
“Conte ha mantenuto la promessa – scrive il Corriere della Sera – ha migliorato la rosa e valorizzato i giocatori, soprattutto i giovani. I quattro fiori all’occhiello del tecnico sono Bastoni, Barella, Lautaro e Lukaku”.

Lukaku

“Il centravanti belga è il suo capolavoro. Era già forte, non così determinante però. L’allenatore a più riprese, in queste quasi due stagioni, ha ripetuto: «Lukaku è un diamante grezzo, può ancora migliorare». L’acquisto più costoso della storia dell’Inter (75 milioni) ha sempre segnato tanto, ma mai come nelle due stagioni all’Inter in cui ha sfondato sempre il muro delle 20 reti a campionato”.

Lautaro

“C’è però un giocatore ancor più segnato dalla gestione Conte, si tratta di Lautaro Martinez. Al suo primo anno in serie A, l’argentino giocò appena 13 partite da titolare e la maggior parte dopo la messa al bando di Icardi. Certo Spalletti utilizzava il modulo con una sola punta, Lautaro poi era indisciplinato e troppo focoso.
L’arrivo di Conte lo ha trasformato in un giocatore completo, capace di farsi notare anche in Europa, segnando ben 5 reti nella scorsa Champions League. Il miglioramento è stato netto, a livello tattico, tecnico e di maturità.
Oggi l’Inter si ritrova di fatto in rosa il centravanti titolare dell’Argentina che ha solo 23 anni”.

Bastoni

“La scommessa vinta di Conte è però di certo Alessandro Bastoni. Il difensore è rimasto su diretta indicazione del tecnico che gli ha dato fiducia fin da subito, nonostante un’affollata linea difensiva in cui figurava anche Godin. Il centrale nerazzurro è un punto fermo anche della Nazionale di Roberto Mancini, un giocatore su cui costruire il futuro”.

Barella

“L’altro è Nicolò Barella. La società lo ha regalato a Conte, l’allenatore ha valorizzato l’investimento facendolo diventare uno dei miglior centrocampisti italiani. Barella è il prototipo del calciatore moderno, ma è soprattutto l’applicazione pratica di quanto promesso da Conte: trasformare sconosciuti in top player. Per diventarlo bisogna però essere dei vincenti, lo scudetto è il primo passo”.

(FONTE: Corriere della Sera)

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La Redazione