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Ivano Bordon fa 71! All’Inter per 100 mila lire: “Esordio e scudetto: 1970-71 stagione indimenticabile”

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Ivano Bordon festeggia oggi 71 anni. E’ stato uno dei portieri nerazzurri più apprezzati e amati degli anni Ottanta. Nato a Marghera nel 1951, è stato scelto da alcuni osservatori dell’Inter dopo averlo notato con le varie Rappresentative Venete. Nel 1966, per centomila lire, passò all’Inter, approdando in prima squadra nel 1970. Fece il suo esordio in A l’8 novembre dello stesso anno, nel derby Milan-Inter (3-0), rimanendo in nerazzurro fino al 1983, per un totale di 382 partite di cui 281 in campionato. Con l’Inter ha vinto 2 scudetti, 2 Coppe Italia e 1 Torneo di Viareggio.

“Ho avuto la fortuna di esordire nel novembre ‘70, quindi nel campionato 70-71 che poi vincemmo – mi ha raccontato in una videointervista realizzata per Nostalgia Inter – avevamo, ricordo, 6-7 punti di svantaggio sul Milan, quindi recuperati e andammo poi a vincere. L’anno del mio esordio ha coinciso con la vittoria dello scudetto, penso che per un giocatore sia il massimo!”.

Bordon ricorda così il ‘Sergente’ Eugenio Bersellini.
“Bersellini arrivò dalla Samp che era retrocessa, quindi a Milano c’era un po’ di scetticismo nei confronti di un allenatore che era retrocesso. Però lui, per noi, fu sicuramente un piccolo choc, per i modi nel fare gli allenamenti, del mangiare, quindi per tutti noi il primo e il secondo anno sono stati abbastanza difficili per l’adattamento. Però in seguito, sebbene fosse una persona di poche parole, penso che studiasse tutti noi giocatori, il nostro carattere, per come doveva prendere uno o l’altro. Ho sempre sentito parlare bene di Bersellini dai miei compagni, quindi sono convinto che sia stata una persona importante per costruire un gruppo, durato con lui 5 anni; ci ha fatto imparare tante cose che poi ci sono state utili non solo nel calcio”.

Handanovic e Donnarumma.
“Handanovic può andare avanti molti anni. Ha grandi qualità e fisico. Donnarumma è il migliore di tutti, degno erede di Zoff e Buffon”.

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Published by
Marco Coluccia