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LA RIFLESSIONE – Casadei al Chelsea: oggi è giusto così…non siamo più negli anni ’80

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Visto che tutti parlano del trasferimento di Cesare Casadei al Chelsea, provo ad esprimere un pensiero, con il solo obiettivo di mettere in rilievo alcuni aspetti, che talvolta si tende a dimenticare. Stiamo leggendo e vedendo di tutto sui social, relativamente alla cessione del giovane e promettente centrocampista. Si passa dalle offese gratuite alla proprietà, alle rimostranze contro una dirigenza definita incapace. Pregherei tutti di fare un respiro profondo, di mantenere un minimo di lucidità, provando ad analizzare freddamente la situazione.

Il livello del campionato italiano

Il campionato italiano, per chi se lo fosse dimenticato, non è più da tempo quello degli anni ‘80. Negli ultimi 30 anni le gestioni scellerate della Federazione e della Lega Calcio ci hanno portato ad essere, forse, il quarto campionato più prestigioso in Europa. Davanti a noi certamente Premier League, Liga Spagnola, Bundesliga e tra poco avremo alle calcagna la Ligue 1 francese. La potenza di fuoco dei primi 3 campionati è molto superiore alla nostra, per il campionato inglese siamo addirittura a livelli stratosferici. Tutte le squadre della Premier e il PSG hanno un budget superiore alle principali squadre italiane. Insomma se vogliono un calciatore lo prendono e basta, potendo offrire cifre che le squadre italiane non possono rifiutare. Basta ricordare la vicenda Verratti o quella molto più recente di Scamacca.

Un’offerta non rifiutabile

Abituati come siamo a fare i conti con i soldi di altri, non ci rendiamo conto che nessuna squadra italiana, tanto meno l’Inter, può dire di no a certe offerte. 20 milioni di euro per un ragazzo molto promettente, ma che non ha mai messo piede in Serie A, bisogna essere onesti, non si possono rifiutare fischiettando.
Va ricordato che tutte le squadre inglesi possono permettersi di investire su giovani provenienti da campionati importanti, come il nostro o quello spagnolo (guardate quanti ottimi giovani giocatori iberici giocano in Premier). Nel calcio globalizzato, piaccia o meno, si lavora per fasce, loro pescano da noi che invece andiamo guardare nei campionati minori del nostro: sudamerica (Argentina in particolare), Belgio, Olanda, Francia ed Est Europa. Insomma ognuno ha il suo target e tutti lavorano per far crescere ed eventualmente rivendere i migliori elementi dei settori giovanili.

Casadei avrebbe davvero trovato spazio nell’Inter?

Per chi sostiene che Casadei avrebbe dovuto essere subito un titolare dell’Inter, nutro sinceramente simpatia, se non altro per il modo romantico con cui intende ancora il calcio. E’ ovvio: togliamo a turno Barella e Brozovic e diamo spazio al ragazzo, che ci vuole! Poi se per caso non vinciamo le partite che problema c’è? Andrà meglio la prossima volta! Qualcuno si lamenterebbe con dirigenza , proprietà e staff tecnico? Ma per carità siamo sportivi e sappiamo attendere…D’altra parte qualcuno, che crede di essere tifoso, voleva cacciare Inzaghi sabato sera, per aver vinto solo all’ultimo minuto a Lecce…figuriamoci se non abbiamo pazienza ed sappiamo aspettare i giovani…

P.S. Augurando a Casadei le migliori fortune e sperando di rivederlo un giorno in nerazzurro, vorrei ricordare a coloro che si strappano i capelli perché non diamo spazio ai giovani un piccolo dettaglio. Il centrocampo del Chelsea in questa stagione è così composto: Jorginho, Kantè, Kovacic, Gallagher, Loftus-Cheek, Barkley, Kenedy ed inoltre da Havertz e Mount. Non sarà semplice farsi largo, ma speriamo comunque che il ragazzo si faccia onore. D’altra parte capiamo anche la sua logica: dovendo fare “gavetta”, meglio in un campionato top come quello inglese che nel nostro, il ragionamento del ragazzo e del suo entourage non fa una grinza.

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Published by
Giuliano Santucci