Come è risaputo, l’Inter aveva come piano A quello di vendere un big (Skriniar) per prendere due difensori: Bremer e Milenkovic su tutti. Saltata l’operazione non per il patto dello spogliatoio, ma per il ritardo del rilancio del PSG (avesse offerto 60 mln + un giocatore a luglio, Skriniar a quest’ora parlava già francese). Rimaneva sempre da sostituire, però, Ranocchia, la cui uscita si sapeva da maggio. Cosa è successo?
Che Inzaghi stravedeva per Bremer, ma senza la cessione dello slovacco non poteva ottenere il brasiliano. E, arrivati ad agosto, Skriniar è stato tolto dal mercato e l’Inter ha guadagnato un difensore: mancava e manca solo il sostituto di Ranocchia. Ma c’era e c’è urgenza? Realisticamente parlando sì: De Vrij è l’unico centrale, non si hanno sostituti ritenuti pronti. Fontanarosa, dalla cantera, è stato già abbandonato. Ci sarebbero Dimarco e D’Ambrosio per una vera e propria emergenza. Ma la coperta così facendo sarebbe molto corta. E in caso di doppio infortunio? Melius abundare quam deficere, dicevano i latini: meglio un’abbondanza di reparto che una mancanza. Perché la stagione è lunga e il mondiale si sa…
Acerbi, nonostante il rifiuto di una buona parte della tifoseria, rimaneva o rimane un sostituto, un numero per far rifiatare De Vrij o per far stare più tranquillo l’allenatore. Ma l’ultima decisione di Zhang ha lasciato molti di stucco: il presidente è in procinto di bloccare il passaggio dalla Lazio all’Inter del difensore italiano. Motivazione? Ci si augura tecnica (anche se l’ingerenza sul campo prettamente calcistico potrebbe spaventare, ma sarebbe lecito), tuttavia si va verso quella economico-finanziaria: l’ingaggio di 2,2 mln del giocatore. In nome della sostenibilità, il presidente preferirebbe non prendere nessuno. Gran parte della tifoseria ne gioirebbe, ma dall’altra l’Inter e Inzaghi rimarrebbero senza il sostituto di De Vrij. E comunque, una volta deciso il target da settimane, tirarsi indietro spaventati dalla notizia che il giocatore debba essere pagato, è avvilente.