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Tananai: “L’Inter è una cosa di famiglia. Io a San Siro con mio padre: panino e birra”

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DAZN Italia e Deezer annunciano “Play With”, il nuovo format che vede protagonisti i cantanti più interessanti della scena musicale italiana raccontare la propria passione per il calcio e di come la fede calcistica sia stata spesso un elemento fondamentale di ispirazione e formazione per il proprio percorso artistico. Protagonista della prima puntata di questo nuovo format, disponibile in esclusiva su DAZN, il cantautore milanese Tananai, che continua a dominare le classifiche italiane dopo il grande successo di Sanremo 2023.  In “Play With” Tananai racconta il suo grande amore per l’Inter e l’impatto con le emozioni che regala il calcio, un “affare di famiglia” che ancora oggi lo appassiona. Sullo sfondo, una location a lui molto cara: lo stadio di San Siro.

Ecco alcune delle dichiarazioni del cantante sulla sua fede calcistica:

Sul suo rapporto con lo stadio meneghino “La prima cosa che penso quando passo davanti a San Siro è cantarci dentro, di farci un concerto. Fin da piccolo, anche se non sapevo che sarebbe stata la musica la mia strada, mi è sempre piaciuta l’idea di guardare la gente dal basso, dal centro del campo. […] Non vorrei lo buttassero giù San Siro. Preferirei che lo tenessero su, anche da architetto, perché non è soltanto una struttura, credo che qui ci sia un’energia impregnata dei ricordi delle persone che l’hanno vissuto. Io ho fatto architettura e mi piaceva l’idea di costruire posti che poi la gente avrebbe vissuto.” 

Sulla sua fede nerazzurra “L’Inter è una cosa di famiglia. Tutt’ora spesso vengo a San Siro con mio padre: panino e birra. Il calcio è il primo impatto con le emozioni complesse, prima del lavoro e degli innamoramenti, inizi a capire che si può soffrire. L’Inter mi ha aiutato, perché è pazza, non ti fa stare tranquillo. La mia reazione all’ultimo posto a Sanremo è da interista, sono riuscito ad ironizzarci”

Sui giocatori del suo cuore “Cambiasso era il mio preferito. Io se fossi un giocatore, sarei diverso da lui, sarei un difensore alla Ranocchia, al quale piace spingersi in attacco. Ero piazzato, vivevo di spallate. Oggi adoro Onana, perché è un pazzo e dà tutto per noi. Lo farei stare sul palco con me, è un artista. A cena andrei con Barella, perché è esperto di vini. O con Lautaro, se fosse una grigliata. Anche con Brozovic, per un pre-serata. Chi viene al mio concerto? D’Ambrosio e Barella di sicuro, mi apprezzano. Ma sono tutti invitati.”

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La Redazione