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Calhanoglu: “Mi sento il miglior regista al mondo. L’Inter mi ha risollevato come uomo”

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Lunga intervista concessa da Hakan Calhanoglu a Dazn. Il centrocampista dell’Inter parla del momento migliore della sua carriera che sta vivendo proprio in nerazzurro.

In che posizione da uno a cinque metti Calhanoglu?
“Uno”.

Perché ti senti il regista migliore al mondo?
“Per i gol, quello che faccio. Nessuno, o quasi, fa quello che faccio io. Faccio gol da fuori area, anche da 25 metri di distanza. Non ho visto altri fare questo. Non mi servono fare passaggi di cinque metri, ma passaggi che aumentino la percentuale di fare gol”.

In cosa devi migliorare?
“Adesso gli avversari giocano uomo contro uomo contro di me. Devo cercare di fare più spazio ed essere più intelligente in queste situazioni. Ci sono Barella e Mkhitaryan che mi aiutano. In fase difensiva sono cresciuto, ma ancora commetto degli errori”.

Migliorare significa anche vincere più titoli?
“Certo, è sempre l’obiettivo di un calciatore”.

Cosa sarebbe vincere la seconda stella prima del Milan?
“Sinceramente non guardo a questo. Guardiamo in avanti. Oguno guarda la propria situazione”.

Questa Inter può ripetersi in Champions?
“Noi lottiamo per tutto. Certo, l’Inter ha sempre un obiettivo e noi ci siamo”.

A cosa pensavi quando Inzaghi ti ha chiesto di fare il regista?
“Al Milan non ero ancora pronto. All’Inter invece ero pronto e ho subito dato la disponibilità al mister, perché voleva provarmi in quel ruolo. E’ stato molto importante per il mio percorso. Ma cercherò sempre e comunque di verticalizzare, mi piace più giocare veloce che da dietro. Abbiamo giocatori che vanno in profondità. Contro la Juve ho visto subito Dimarco che correva, poi purtroppo Marcus Thurm nonha segnato ma l’azione è stata bella”.

Il gioco di squadra all’Inter è tutto codificato.
“Sappiamo le nostre qualità. Ogni anno conosci meglio i nostri compagni”.

La sensazione è che tu ti diverta anche nei tackle.
“Mi pice scivolare, ma di più se prendo il pallone. Mi piace correre e lavorare, perché credo che il mio percorso per diventare un giocatore importante passi anche da queste cose”.

Il tuo segreto sui calci di rigore?
“Questo è un segreto (ride ndr)”.

I meriti di Inzaghi?
“Io parlo sempre bene del mister. E’ lui ad avermi portato qui dopo l’Europeo. Lo ringrazio sempre. E’ una persona che magari non parla tanto, ma ha un cuore caldo con i giocatori. Se guardiamo la strada da tre anni a oggi, ci accorgiamo quanto siamo cresciuti”.

Cosa ruberesti a Veron?
“Mi piaceva la sua cattiveria in campo, la voglia di vincere, i suoi piedi erano sempre buoni”.

A Sergio Busquets?
“Grande giocatore, ma onestamente dico che ci sono giocatori che mi piacciono di più. Tecnicamente è fortissimo, ma per me è sempre stato lento”.

Modric?
“Tanta roba. Un esempio per quello che ha vinto e per quello che sta ancora facendo. Da lui prenderei la mentalità. E’ anche una persona molto buona”.

Xabi Alonso?
“Di lui mi piace sempre i suoi passaggi, ha dei bei piedi e un’intelligenza top”.

Pirlo?
“Il mio idolo. Lo conosco bene. Di lui piace come gioca in campo, con tranquillità, non sente lo stress. Il numero uno. Il mio procuratore mi diceva sempre che mi vedeva come Pirlo. Aveva ragione, ma Pirlo è Pirlo. Lui ha vinto tanto e io non posso essere messo sul suo stesso piano”.

E’ vero che hai rifiutato l’Arabia?
“Sì, l’ho già commentato. Io voglio bene all’Inter, sempre. Da quando sono arrivato mi hanno dato una mano. Alla fine decide il club se devo partire. Io voglio rimanere, ma devono decidere loro. Qui all’Inter mi sento rinato. Ho vissuto un periodo difficile, e qui mi sono risollevato come uomo. Sono una persona emotiva, vivevo una situazione pesante ma tutti qui mi hanno aiutato. Poi la canzone che mi hanno dedicato i tifosi mi ha trasmesso ancora più energia. Per questo dico che per me l’Inter è diversa, non si può spiegare. Sono emozioni”.

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La Redazione