Verona-Inter 0-3

Ci eravamo lasciati con la pessima figura contro il Parma, ci ritroviamo per rallegrarci, almeno del risultato e per una miglior prova, ma ci voleva poco, contro gli Scaligeri. Nel frattempo il Parma ha battuto Udinese e Juventus (ooops) e Mancini ha imposto le doppie sedute di allenamento. Ennesima vittoria in trasferta dunque, a sottolineare una volta di troppo la fatica che invece si fa in casa a imporre il proprio gioco. I nerazzurri partono bene, compatti e con buona intensità nel recupero palla. Il Mancio schiera Hernanes trequartista dietro Icardi e Palacio e rischia a centrocampo i tre diffidati Guarin, Medel e Brozovic. Dietro rientra Vidic al fianco di Ranocchia, sugli esterni D’Ambrosio e Juan Jesus.

Il Verona è squadra ostica, ma non irresistibile. L’Inter controlla, pressa e aggredisce. Il primo gol è di Icardi all’undicesimo su assist di Palacio. Polemiche sulla decisione di D’Ambrosio di prosegiure l’azione con l’uomo a terra, ma sinceramente non si vedevano gli estremi per fermarsi. Il secondo gol è di Palacio al 48′, questa volta con Icardi uomo assist. Fino al 60′ i nerazzurri sembrano tenere bene il campo, ma col passare dei minuti si moltiplicano i soliti errori o amnesie in difesa e Handanovic è più volte chiamato a fare straordinari. L’arbitro si inventa anche un calcio di rigore, ma Toni ancora una volta si lascia stregare da Samir che para il suo quarto rigore degli ultimi cinque fischiato contro. Nel finale arriva il terzo gol su autorete chiudendo definitivamente la partita, vinta meritatamente dai nerazzurri, nonostante i soliti venti minuti di follia da cui, per questa volta, si esce indenni.

Mancini in panchina è ben cosciente ormai che ci sia sempre il rischio di rovinarsi con le proprie mani e appare più nervoso del solito, nonostante questo ha comunque la forza e il coraggio, consapevole, di far esordire l’ennesimo giovane per salvaguardare l’unico dei tre centrocampisti non ancora ammonito, Medel. Gnoukouri dimostra tecnica e personalità, dando ragione al mister. Persi invece Guarin è Brozovic per il derby, entrambi diffidati e ammoniti, il primo per eccesso di zelo dell’arbitro, il secondo meritatamente.

Questa volta l’asse D’Ambrosio, Hernanes, Palacio funziona bene e trascina tutta la squadra. I tre i sono migliori in campo insieme al solito bravissimo e freddissimo Handanovic. Guarin e  Brozovic potrebbero fare di più, ma non sfigurano.  Icardi partecipa ai primi due gol, ma non sempre “morde le caviglie” degli avversari, come si suol dire. Juan Jesus fa il suo dovere, ma sulla fascia non riesce ad essere propositivo: da terzino potrebbe rilanciarsi,  ma ha molto da migliorare. Medel è un frangiflutti cui difficilmente si può rinunciare in questa fase, ben sostituito comunque dal giovane Gnoukouri in un momento della partita relativamente tranquillo. Ranocchia e Vidic vivono di momenti altalenanti, alternando fasi di concentrazione a episodi da brividi, questa volta sfilata via senza lasciare segni…

La strada è quella giusta, ma si è visto e detto più volte quest’anno. Non resta che aspettare le prossime gare, a cominciare dal derby, penultima occasione di riscatto per questa brutta annata. Forza Inter sempre.

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