Inter-Roma 1-0

Nella notte delle streghe il mago Mancini si inventa un undici inedito, lasciando Icardi in panchina e rilanciando D’Ambrosio sull’esterno, all’esordio in questo campionato con Nagatomo dall’altra parte. Le streghe si vestono di nerazzurro e gli spiriti affiancano un super Handanovic. Il “terrificante” Medel, nonostante una schiena dolorante, affila i coltelli e, pur uscendo anticipatamente, sostituito da Kondogbia, fa comunque a tempo a farsi una pelliccia di lupa, segnando il suo primo gol in nerazzurro. Una notte di Halloween esaltante insomma, ricca di emozioni, in una partita scoppiettante e senza soste e con un lieto fine da commedia più che da horror, almeno per noi nerazzurri.

L’Inter torna finalmente a mostrare muscoli e cervello. Squadra compatta, linee strette e ripartenze veloci, non sempre riuscitissime, ma spesso pericolose: la Roma pur giocandosela e tirando più spesso, deve arrendersi al triplice fischio, al muro nerazzurro, perfetto o quasi e con un guardiano in serata eccezionale. La coppia centrale Miranda-Murillo, la doppia M, gira che è un piacere: Miranda ha cambiato completamente volto alla claudicante difesa nerazzurra. Brozovic e Guarin svolgono bene il loro doppio ruolo difensivo e propositivo: il primo si conferma mentre il colombiano si riscatta e per una volta abbandona leziosità e pause di riflessione per una prestazione di sostanza. Gli esterni, inediti, mettono una bella ipoteca sul posto da titolare. Davanti Ljajic e Jovetic mostrano una grande intesa: il primo conferma un grande livello di forma già visto a Bologna, il secondo riesce a far salire bene la squadra. Perisic svolge alla grande il suo compito e, pur sembrando un gregario lì davanti, in realtà conferma di essere indispensabile.

Parliamoci chiaro: i problemi non sono scomparsi, la differenza tra nerazzurri e giallorossi alla fine l’hanno fatta i portieri, Handanovic è stato determinante fin dall’inizio e ha tenuto a galla la nave prima e dopo il gol vittoria del pitbull (quanti di voi hanno sperato che non tirasse per non vedere il pallone finire alle stelle e invece…). Quando la Roma è rimasta in dieci con l’espulsione di Pjanic, complice la stanchezza, non siamo stati in grado di approfittarne né tanto meno in attacco siamo mai stati pungenti oltre il necessario. Lo spirito messo in campo però, il sacrificio di tutta la squadra e il farsi trovare pronti per gare di questa importanza, questa volta hanno fatto la differenza e hanno legittimato una vittoria necessaria, importante e determinante per il prosieguo e la crescita della squadra tutta.

Icardi in panchina per scelta tecnica non è un caso e speriamo non lo diventi, al di là dei titoli di giornale, perché aveva senso impostare la gara come ha fatto Mancini, senza punti di riferimento in attacco e perché un pò di riposo toccava pure a lui. Piuttosto si spera che la “sosta” gli faccia bene per recuperare lucidità e freschezza per la prossima gara.

Pur se in condivisione, godiamoci per ora il ritrovato primo posto e continuiamo così: se lo spirito e la grinta restano quelle viste contro la ex-capolista, possiamo cominciare a parlare solo di affinamento dell’intesa tra i giocatori che, in fondo, non dimentichiamolo, giocano insieme da due/tre mesi e i gol arriveranno. Intanto mettiamo punti in cascina e va bene così. Va infine sottolineato ancora una volta, il fatto che D’Ambrosio si sia fatto trovare pronto in un momento delicato, una gara importante e dopo tanto tempo in panchina: significativo di una gestione inclusiva della squadra tutta, una visione anglosassone di 24/25 titolari.

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