Si poteva vincere, si poteva riparare agli errori del recente passato, ma non è bastato il quarto gol di Perisic per quei tre punti fondamentali. Nulla è perduto, ma i margini di errore si assottigliano sempre di più e c’è il rischio che ogni partita diventi una finale con tutte le componenti a seguire: ansia di prestazione, stress e quant’altro. Bisogna restare calmi. La partita contro i giallorossi è stata comunque di alto livello e si è rischiato solo sul finale, quando le gambe di molti giocatori nerazzurri pesavano come piombo. Handanovic, ancora una volta superlativo, ha annullato le poche, vere, occasioni da gol: nulla ha potuto sulla bordata di Nainggolan. A conti fatti, pareggio giusto e rammarico per la classica occasione mancata, visto il vantaggio ottenuto con merito, ma date le ultime prestazioni, più grande ancora il rammarico per i due mesi in cui si è perso punti e dignità troppo spesso.

Mancini deve trovare una soluzione alle assenze pesanti di Icardi, peccato non abbia seguito la squadra in trasferta, Palacio e Jovetic: sceglie Eder come prima punta, supportato da Perisic, Biabiany e Ljajic. A centrocampo Brozovic e Medel, dietro coppia centrale Miranda-Murillo, sugli esterni D’Ambrosio e Nagatomo. Soffre Eder in un ruolo non suo, ottimo il lavoro dei due esterni difensivi, Salah ha vita dura contro il piccolo giapponese.

Il primo tempo è molto equilibrato, poche le occasioni: Roma a intermittenza che spesso si infrange contro un Inter quadrata e attenta, ben piazzata in campo e solida nella fase difensiva, meno reattiva in attacco. Nel secondo tempo i nerazzurri aumentano il ritmo, Ljajic sembra più concentrato, i giallorossi calano e si aprono gli spazi nella loro metà campo. Ljajic va stimolato, ma quando prende i giri giusti diventa l’uomo in più: suo è il bellissimo assist per Perisic che finalmente sblocca la partita e mette la partita sul binario giusto. La stanchezza fisica e mentale costringe i nerazzurri sulla difensiva più del dovuto, pur non rinunicando completamente all’attacco. Biabiany cede il posto a Manaj, Perisic chiede il cambio, ma resta al suo posto. Gli esterni non riescono a spingere e i padroni di casa pressano alla ricerca del pareggio. Il solito Handanovic non dà loro modo di guadagnare fiducia con le sue parate. L’arbitro, intanto, continua a ignorare falli evidenti a danno dei nerazzurri per tutta la durata del match. Sul finale, dopo aver rischiato troppo e con alcuni giocatori ormai stremati, arriva la zampata del belga che, purtroppo, vanifica gli sforzi fatti. Peccato. Con un attaccante al posto giusto e nel ruolo giusto, forse, si poteva anche vincere con più tranquillità, ma data la situazione e la forza dell’avversario, alla fine, un punto a testa e via.

Resta un dato di fatto: le prime della classe non sono così superiori alla Beneamata come era sembrato negli ultimi mesi. L’unica cosa che resta da fare è continuare a macinare chilometri, fare punti e, purtroppo, sperare in qualche inciampo altrui. Cosa che si sarebbe voluta sinceramente evitare. Teniamo duro.

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