Bologna-Inter 1-1

Mala tempora currunt. Detto in altre parole… le cose non vanno per niente bene. Al Dall’Ara va in scena una prestazione imbarazzante, peggiore di quella vista col Crotone. Una squadra lunga, lenta, per quasi tutto il primo tempo in balia dell’avversario che va meritatamente in vantaggio e che non riesce a costruire azioni degne di nota, imbrigliata dai padroni di casa in gran forma. Il sosia biondo di Icardi viene sostituito dal sosia rasato a zero, ma il risultato non cambia, non fosse per il rigore con il quale i nerazzurri riescono ad acciuffare per il rotto della cuffia un pareggio che va bene si, per la classifica, ma non per rinvigorire il morale. Più che una battuta d’arresto, sembra purtroppo un cedimento strutturale, vista anche la gara contro i calabresi. I solisti interisti sembrano essere tornati a giocare ognuno per i fatti suoi, tant’è che a preoccupare non è il risultato in se, ma il modo in cui la squadra si è espressa. Handanovic continua a tenerci a galla, ma la testa della classifica è andata, per ora. Spalletti sarà ben consapevole di cui rischia di andare incontro. Le brutture viste l’anno scorso sono dietro l’angolo.

Più che una battuta d’arresto, sembra purtroppo un cedimento strutturale, vista anche la gara contro i calabresi.

Il primo tempo è partito bene, ma subito i rossoblu si sono imposti e hanno dominato in lungo e in largo. Il gol dei felsinei era nell’aria, la magia di Verdi ha solo concretizzato il tutto. Icardi mai servito, Candreva e D’Ambrosio lenti e macchinosi, Joao Mario a spasso per il campo, Perisic impossibilitato a giocare solo contro tutti. La ripresa è apparsa meno infelice, ma solo perchè il Bologna ha arretrato il baricentro e ha cominciato a giocare di rimessa. L’Inter, lasciata col pallino in mano, non riusciva a superare la trequarti o a tirare verso la porta avversaria. Calci d’angolo e cross in quantità industriali, ma tutti sballati, non sono risultati utili alla causa. L’ingresso di Eder ha ravvivato un pò la fase d’attacco, ha smosso un pò le acque e da lì è arrivato il calcio di rigore. Il finale non ha riservato grandi emozioni. Più amareggiati di noi, restano solo i bolognesi cui è stata strappata una vittoria all’apparenza già in tasca. Ben venga dunque il colpo di fortuna, mancata spesso e volentieri l’anno scorso, ma non ci si può basare solo su quella.

Spalletti avrà molto da lavorare per riprendere le redini di un cavallo che sembra voler tornare indietro sui propri passi invece di continuare a spingere in avanti. Quattro vittorie e un pareggio, solo due gol subiti, non sono un inizio da buttare, ma un risultato ottimo da superare.

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