Da Coman e Kean a Chiesa e Bernardeschi…e Messi ringrazia


Pur non volendo infierire sugli storici avversari pigiamati, che nella serata di ieri hanno fatto da sparring per l’allenamento del Barcellona, delle considerazioni le vogliamo fare. Partita la crocifissione di Pirlo, in parte anche meritata, due parole sull’organico dei bianconeri ci permettiamo di dirle.

Naturalmente i commentatori “specializzati” si guardano bene dal farlo. Noi invece, riteniamo sia corretto evidenziare gli errori commessi della coppia Paratici-Nedved, sui quali tutti sorvolano bellamente. Eppure è difficile far finta che Bernardeschi non esista, specie dopo la topica con il Barça. Dovrebbe essere dura giustificare i 60 milioni (sessanta!) spesi per uno Chiesa che da un paio di anni non si capisce bene che disciplina pratichi. Eppure nulla, tutti tacciono!.

Eppure ci sarebbe molto da dire, specie in un momento nel quale Kigsley Coman è un punto fermo del pluridecorato Bayern e Moise Kean trascina a suon di reti il PSG. Lo ricordiamo a più distratti, entrambi i giovanotti sono stati dei calciatori della Juventus che li ha scaricati frettolosamente. Esigenze di bilancio, incompatibilità ambientali, ma alla base di tutto la necessità di trovare risorse per l’ingaggio di Cristiano Ronaldo.

Scelte scellerate…

delle quali nessuno parla ma se fossero state fatte dall’Inter, probabilmente, ne avrebbero dato notizia anche i notiziari generalisti in apertura di serata. Qualcuno, ne siamo certi, avrebbe anche bacchettato la spendacciona dirigenza nerazzurra, con quell’aria di compatimento che si riserva a chi non ha proprio le qualità per competere. Chi di voi ha sentito dire in questi giorni che i due sono ex juventini? Si preferisce sorvolare.

Kingsley Coman viene descritto come il francesino, il campione del mondo, l’erede di Ribery in terra tedesca. Moise Kean ovviamente è il giovane vercellese pupillo di Roberto Mancini, il genio e sregolatezza, l’ex Verona ed Everton. In entrambi i casi, guai a dire sono due ex bianconeri, sembra che la cosa non si debba sapere. D’altra parte dopo che alcuni commentatori si sono spellati le mani applaudendo, prima l’ingaggio di Bernardeschi e dopo quello di Chiesa, ora restare in silenzio è l’unica cosa sensata che possono fare.

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