L’erede di Eriksen l’Inter ce l’ha in casa: se parte il danese spazio a Gaetano Pio Oristanio?

L’erede di Christian Eriksen l’Inter ce l’ha in casa: si chiama Gaetano Pio Oristanio. Fantasista mancino della Primavera che spesso mister Armando Madonna schiera con il 3-5-2, piazzandolo seconda punta, al fianco di Satriano o Fonseca.

I suoi calci di punizione

Come il danese, il suo (possibile) giovane erede è forse il più tecnico della rosa di cui fa parte. Maestro dei calci da fermo – racconta la Gazzetta dello Sport – uno dei più belli lo ha fatto in un palcoscenico prestigioso come l’Estadi Johan Cruyff di Barcellona, il 2 ottobre 2019. Un sinistro all’incrocio dei pali, con tanto di bacio alla parte bassa della traversa, carico di effetto. Da quella posizione, leggermente decentrata, ci si aspetta che calci un destro…invece. Un altro, da una posizione da cui di solito si mette a centro area per un colpitore di testa, lo infilò all’incrocio al Mondiale Under 17, contro l’Ecuador. Quella rete promosse gli azzurrini al quarto di finale contro il Brasile padrone di casa (che passò il turno, e vinse il torneo). In questo campionato Primavera 2 centri in 3 partite, prima della sospensione causata dal Covid-19.

Figlio d’arte

Oristanio è di Roccadaspide, paesino di 7000 abitanti sui monti del Cilento. Una località troppo piccola per trovare compagni e avversari alla sua altezza con cui crescere. Tanto che dopo i primi anni nella squadra del paese è passato alla Peluso Academy, in provincia di Avellino, una delle migliori scuole calcio della Campania. Lì hanno notato in tanti quello che all’inizio era solo il figlio di Rosario, una leggenda del calcio locale. Tutti ricordano infatti l’ex attaccante dell’Agropoli, in Promozione, arrivato fino alla Serie C. Il responsabile dello scouting Giavardi è stato più veloce e convincente, è riuscito a portarlo all’Inter anticipando, tra le altre, Fiorentina e Juventus.

Generazione di fenomeni

Con Esposito, Pirola, Filip Stankovic e la fortissima classe 2002 dell’Inter Oristanio ha perso in finale (da subentrato) lo scudetto Under 15 contro la Juventus. Ha vinto però da titolare (segnando anche un gran gol) quello dell’anno dopo in Under 16, proprio contro i bianconeri. Sempre da titolare pure quello dell’Under 17, contro la Roma di Milanese e Boer, e quei 2002 che avevano vinto tutte le gare del campionato Primavera 2020/21. Tre finali (e due scudetti) su tre, per la squadra di Oristanio. Purtroppo quella dell’anno scorso non si è giocata, perché il Covid ha fermato tutto a marzo, poi di nuovo in questa stagione, almeno fino al 10 gennaio. Negli ultimi nove mesi ha giocato solamente tre gare ufficiali (con due gol) tra il 19 settembre e il 3 ottobre. Il processo di crescita di uno dei migliori talenti del panorama nazionale rischia di risentirne. Fargli respirare un po’ d’aria di prima squadra – la maglia numero 41 già gli è stata assegnata, a metà ottobre – sarebbe sicuramente un’ottima cura.

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