TOP e FLOP di Udinese – Inter 0-0: Barella e Hakimi non bastano per l’aggancio


L’Inter torna da Udine con un solo punto e vede sfumare la possibilità di agganciare il Milan in vetta alla classifica. Penalizzata anche dal terreno pesante, la squadra nerazzurra, pur dominando sul piano del gioco, solo raramente riesce a rendersi pericolosa dalle parti di Musso. Per contro, i padroni di casa si difendono con ordine rischiando solo su alcune accelerazioni di Hakimi. Per lunghi tratti, si è rivista l’Inter di Champions contro lo Shakhtar, manifestando le solite difficoltà contro avversari ben chiusi e palesando una preoccupante mancanza di precisione nell’ultimo passaggio. Ecco la Top e Flop.

SEMAFORO VERDE

Stefan De Vrij – Gara di alto livello del centrale olandese, che non concede nulla a Lasagna. Guida con la consueta autorità la difesa, cercando anche di essere utile in fase di ripartenza. Ancora una prestazione di alto livello.

Nicolò Barella – Forse non ai livelli della gara contro la Juventus ma, comunque, il centrocampista sardo disputa una gara di valore assoluto. Le sue percussioni mettono in difficoltà l’Udinese e la sua consueta mobilità da sempre un’opportunità di passaggio ai suoi compagni di squadra. Sfiora anche il gol con un gran tiro al volo che fa letteralmente la barba al palo. Sarebbe stata una rete straordinaria.

Achraf Hakimi – Meno preciso di altre circostanze. Conferma comunque di essere un uomo decisivo. Tutte le azioni pericolose dell’Inter partono dai suoi piedi. Costringe l’Udinese a costruire una vera e propria gabbia per limitare le sue progressioni, ma il più delle volte è la sua esuberanza atletica ad avere la meglio. Nel suo score 2/3 assist leggermente fuori misura e un gran tiro ad incrociare che ha sfiorato il palo. Conferma di essere un giocatore immarcabile.

top e flop udinese inter

SEMAFORO GIALLO

Lautaro Martinez – Non demerita particolarmente, lotta con caparbietà con gli avversari, prova a duettare con Lukaku e non si risparmia. Sotto rete purtroppo siamo alle solite. Sciupa la più ghiotta delle occasioni su un appoggio errato della difesa udinese. Siamo d’accordo che Musso abbia fatto una gran parata, ma da un giocatore del suo calibro, in quelle circostanza è lecito attendersi il gol.

Ashley Young – Gara senza infamia e senza lode. Non commette errori gravi, ma non si segnala nemmeno per iniziative importanti. Svolge il suo compitino con diligenza, ma in maniera assolutamente scolastica. In certe gare ci sarebbe bisogno di maggiore ardore agonistico e di maggiore iniziativa. E’ evidente che, se non riesce ad essere propositivo, il gioco si sposta automaticamente dall’altra parte dove Hakimi sa essere devastante. Una lacuna piuttosto seria, che Perisic non colma assolutamente.

Arturo Vidal – Non ripete la buona prestazione della gara contro la Juventus. Non commette ingenuità come in altre circostanze, ma trotterella per il campo, senza incidere più di tanto sullo sviluppo del gioco. Prova il tiro al volo con scarso successo, dopo un’oretta resta senza benzina e viene sostituito da un Sensi che, pur senza strafare, dà subito un’impronta diversa al centrocampo nerazzurro.

Antonio Conte – Voto 6

Gara sempre in mano alla squadra nerazzurra, con l’Udinese che in pratica pensa, per tutti i 90 minuti, solo a difendersi. Nonostante un buon possesso e una circolazione di palla tutto sommato discreta, la squadra manca proprio al momento dell’ultimo passaggio. Arriva bene ai sedici metri, ma trova con grande difficoltà il passaggio che potrebbe mettere un giocatore in condizione di battere a rete con successo. Problemi già evidenziati in Champions, specie con Shakhtar e Borussia all’andata. Peccato perché, visto la frenata del Milan, un’eventuale successo ci avrebbe portato al primo posto. La squadra comunque dimostra solidità e nelle prossime gare, con una maggiore convinzione, può continuare ad ottenere dei risultati brillanti.

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