La confessione di Young: “Io all’Inter? Romelu mi telefonava di continuo…”

L’ex calciatore Jordan Stewart ha intervistato per il podcast di Vover Sports ‘Slimzilla Daily’ il difensore dell’Inter Ashley Young. Un colloquio contraddistinto dal buonumore, dove per prima cosa l’ex Manchester United illustra i propri progressi con l’italiano: “So dire qualche parola e costruire qualche frase. Quando sono arrivato in Italia, avevo iniziato a prendere lezioni con un’insegnante prima della pandemia. I miei compagni parlano italiano, io capisco cosa dicono ma non parlo ancora fluentemente”.

Perché hai deciso di passare Premier League alla Serie A?
“Dopo nove anni al Manchester United, è arrivata quasi all’improvviso questa opportunità. Antonio Conte mi voleva già quando ero al Chelsea. Ho avuto questa occasione di andare a giocare con continuità in un grande club italiano come l’Inter e ho pensato di coglierla. Poi Romelu Lukaku non smetteva di telefonarmi per dirmi di raggiungerlo in Italia. Ero in scadenza e giocavo nei Red Devils da nove anni, la mia idea era di continuare a giocare a calcio perché mi sentivo come se avessi ancora 21 anni”.

Sulle differenze tra Premier League e Serie A.
“È un calcio molto più tattico, quello italiano. Molte squadre giocano col 3-5-2 e quindi si dà molta importanza ai quinti, che devono difendere e attaccare (Al che Stewart ribatte: “Ecco perché sei così magro…”). Devi allenarti duramente, mi ricordo che il primo giorno di allenamento mi dissero che avremmo dovuto fare dei blocchi. E io rimasi lì a chiedere cosa fossero questi blocchi… Quando finimmo, però, chiesi se potevo farlo di nuovo”.

Su Antonio Conte.
“Col fatto che a causa della pandemia gli stadi sono vuoti, tu senti tutto quello che dice. Proprio tutto. E non si ferma mai”.

Questo campionato è nelle vostre mani?
“Sai, all’inizio il Milan è stato a lungo in testa alla classifica, e come loro perdevano punti li perdevamo anche noi. L’anno scorso siamo arrivati secondi a un punto dalla Juventus, adesso siamo avanti ma le cose possono sempre cambiare. Le grandi squadre possono perdere punti contro le piccole in Serie A. Siamo in un buon periodo ma dobbiamo continuare a vincere. Ora è nelle nostre mani, dobbiamo continuare a fare bene e vincere, e anche avere un po’ di fortuna. Siamo primi, a questo punto non conta tanto giocare bene quanto vincere, se vinci non ti importa se giochi male. L’anno scorso abbiamo lottato fino alla fine per lo Scudetto e l’Europa League, ma io sono uno che ha fame di vittorie e che vuole continuare a vincere. Non posso sopportare nemmeno di perdere in allenamento. Ci sono dei momenti in cui la gente mi guarda e dice: ‘Wow…'”.

(FONTE: tuttomercatoweb.com)

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