De Vrij, il gigante taciturno. Non solo difesa, grazie a lui…


Il muro difensivo dell’Inter è ormai assodato. Solo 27 gol subiti e migliore difesa del campionato e sempre prima per rapporto gol segnati/subiti. Il merito è di Conte, per aver aver insistito sulla difesa a 3 tanto bistrattata dai più e per aver ridato fiducia a Skriniar, smarritosi nella parte finale dello scorso campionato.

Su Bastoni, oramai si sono scritti fiumi di inchiostro, mentre sul capitano silente, Stefan De Vrij, poche parole. E’ lui il vero ago della bilancia della nostra difesa. Taciturno, un gran lavoratore e, soprattutto, un regista aggiunto. Grazie a lui, infatti, in varie partite, l’Inter è uscita dall’empasse e loop eterno dei passaggi orizzontali, affrontando a viso aperto la prima linea avversaria, penetrando con disinvoltura il pressing degli attaccanti a centrocampo.

Stefan De Vrij in contrasto con Leonardo Pavoletti, nella sfida di ieri contro il Cagliari

La miglior difesa è l’attacco. E così è stato. Anche nella partita di ieri contro il Cagliari la classe dell’olandese non è mancata. L’apporto offensivo di De Vrij, infatti, non è stato da meno di quello difensivo (due chiusure importanti sullo 0-0). L’impostazione dal basso non è di certo un capriccio di Conte e Stefan si è sempre mostrato pronto e attento, essendo il primo a subire, di solito, la pressione della squadra avversaria. Brozovic ed Eriksen dialogano spesso con lui, non a caso. Piedi educati e tanta testa. Anche con questi dettagli si vincono i campionati.

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