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I 232 giorni che hanno cambiato l’Inter

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C’è una data, il 25 agosto 2020, giorno del summit di Villa Bellini, che fa da spartiacque tra l’Inter della prima stagione e la corazzata lanciata verso lo scudetto. E’ la riflessione di sportmediaset.mediaset.it.

“Antonio Conte aveva più volte sottolineato di sentirsi “abbandonato” e “non protetto”. Il divorzio con la società sembrava l’epilogo più scontato dopo una stagione tutto sommato positiva ma comunque densa di polemiche. Alla fine, invece, tutto si è risolto per il meglio. Il patto è diventato il primo mattoncino per costruire una squadra vincente.
La prima stagione è stata quella della semina, con una finale di Europa League persa e un gap in classifica con la Juve tornato a essere accettabile. Dopo anni di delusioni, risultati che hanno inculcato nuove certezze al gruppo nerazzurro. Certezze che con il passare del tempo e un inizio di stagione un po’ sottotono si sono fatte sempre più granitiche.

Grazie al lavoro dell’allenatore salentino, un martello e un perfezionista sempre alla caccia di nuove sfide e motivazioni. Il gruppo si è cementato sempre di più e, al contrario del passato, dalle sconfitte è sempre uscito più forte.
Con pochi soldi nelle casse, Conte si è dovuto trasformare in un tecnico aziendalista come mai in passato, facendo di necessità virtù. E’ arrivato il pupillo Vidal (tra l’altro poco incisivo e piuttosto deludente). Mentre per fortuna, pre-pandemia, si è perfezionato il determinante acquisto di Hakimi. Per puntellare la difesa ecco gli esperti Kolarov e Darmian. Mentre il ritorno di Perisic e quello di Pinamonti hanno puntellato il reparto avanzato. In seguito il croato si è definitivamente adattato con successo come esterno sinistro di centrocampo.

Una scommessa vinta, così come quella che riguarda Eriksen. L’opera con il danese ha richiesto del tempo, ma alla fine è arrivata la quadratura del cerchio. Ma il suo successo più grande si chiama Lukaku, trasformato in uno dei migliori bomber del mondo. La coppia formata dal belga e da Lautaro Martinez è tra le migliori d’Europa. La squadra ha continuato a crescere step by step e con lei i calciatori. Barella e Skriniar hanno fatto passi da giganti e sono ormai tra i migliori in Europa.
Ora per portare in porto la lunga cavalcata mancano al massimo 13 punti, in pratica solo l’aritmetica. La striscia record assoluta dell’Inter di Mancini (17 di fila) è lontana, ma non irraggiungibile.
Conte si è conquistato l’amore del popolo nerazzurro, ma non è mai sazio e sempre alla caccia di nuovi record”.

(FONTE: sportmediaset.mediaset.it)

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La Redazione