CONVIVIUM – La profezia di Palpatine: la Super League come l’Impero

Tanta fatica per nulla. E rispetta i paletti del FFP, e centra il quarto posto, e pareggio di bilancio e prendi giocatori in prestito e i problemi dalla Cina, e vendi le quote per la liquidità. No, fermi, non è più così. Da oggi con la Super Lega puoi fare ciò che vuoi quando vuoi, al solo prezzo della libertà. Noi ti diamo 261 mln all’anno e in cambio partecipi ad una reunion dei Pooh gratuitamente: 15 squadre “nobili” + altre 5 pescate dal mazzo, tutti allegri beatamente. Non è bello?

A Convivium, oggi, celebriamo la nascita del salvatore del calcio moderno, la Super Lega, nel nome di Florentino, di Agnelli e di Zhang l’onnispandente. Eh sì, il nostro presidente è scomparso da mesi (oh, sembra che debba atterrare in Italia ogni settimana), ma ha già compiuto tre mosse. 1) ha deciso di non vendere l’Inter -nessuna quota, neanche la minoranza-; 2) si è ritirato dall’ECA; 3) ha stretto alleanza con…con…Agnelli, per la creazione di una lega intergalattica. Voi non sentite la voce di Palpatine in lontananza? La Repubblica verrà riorganizzata, trasformandosi nel primo Impero Galattico. Per una società più salda e più sicura!

Quelli che ora si professano difensori del calcio odierno, sotto l’egida delle singole Federazioni, a loro volta subordinate alla UEFA, a sua volta figlia della FIFA, dove erano quando Blatter e Platini hanno semplicemente stravolto ogni legge umana, abusando della loro posizione? Dov’era Gondor la UEFA, quando i club chiedevano diritti (anche più soldi), quando i club annaspavano sotto il FFP. Mentre City e PSG (ora paladina della giustizia, toh, guarda caso) si spartivano la fetta più grande della torta, fregandosene di tutto e tutti?

La morale, ahinoi, non può farla nessuno, né la UEFA, marcia e corrotta, né i membri fondatori della Super Lega. I quali, nel più celebre dei casi, hanno pugnalato alle spalle l’organo di cui facevano parte. Tramando nell’ombra (neanche tanto, se ci pensate poi) per sovvertire il potere. L’uno chiedeva umile udienza per risolvere i problemi, l’altro faceva orecchie da mercante. E appena i primi si sono separati, ecco che i secondi minacciano, chiedono aiuto, alleanze, escono la grana (6 mld dal nulla).

E’ troppo tardi. A rimetterci sono sicuramente i club più piccoli, che rimarranno piccoli. Penso all’Atalanta, che tanti sforzi economici ha fatto per raggiungere la zona Champions. Alla Lazio e alla Roma, realtà che si sono sempre contraddistinte nel nostro campionato e hanno mostrato, comunque, partite memorabili in Europa. Penso ai tifosi, ai quali non è stato chiesto se abbiano voluto questa divisione. A loro si è chiesto di scegliere se tifare o smettere, in seguito allo scempio di questi giorni. C’è chi dice “ma questo non è sport, non è calcio, è solo una questione di soldi“. E’ meglio veder giocare più big match che match insignificanti fanno eco i defensores della Lega galattica.

Alla fine uno Slavia Praga, una Atalanta, un Ajax, che ce li mettiamo a fare? Tanto tutti ricorderanno negli anni il Real, il Barcellona, lo United, non interessa se poi queste squadre siano state fermate da quelle citate qui sopra. E certo, chi mai ricorderà la breve parentesi dello Shaktar che fermò due volte il Real ai gironi della Champions 2020/2021? E’ preferibile una damnatio memoriae, di quelle che la storia ne è piena e di solito era utilizzata per cancellare qualcosa di nefasto, non di positivo. Ad maiora.

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