Tensione in Lega: Marotta per ora non si dimette. La ricostruzione dell’assemblea

Dopo il fallimento del progetto Super League e il duro attacco, tra gli altri, di Urbano Cairo, c’era attesa per l’assemblea di Lega. Presenti anche i rappresentati dei tre club considerati secessionisti. Per il Milan presente il presidente Paolo Scaroni (consigliere di Lega). Per la Juventus assente Andrea Agnelli, con Cesare Gabasio e Giorgio Ricci in sua vece. Mentre a far sentire la voce dell’Inter c’era ovviamente Beppe Marotta. L’amministratore delegato nerazzurro, già prima della partita di La Spezia, aveva risposto alla bordata di Cairo. Anticipando che avrebbe rimesso l’incarico di consigliere federale in Figc e chiesto nuovamente la fiducia.

Rinviato l’argomento delle dimissioni di Marotta e Scaroni

Tuttavia, come riporta Il Corriere della Sera, le società hanno deciso di inserire l’argomento dimissioni di Marotta e Scaroni all’ordine del giorno in un’assemblea successiva. A questo punto certamente nella prossima settimana. Ferrero della Sampdoria, Preziosi del Genoa e Fienga della Roma, tuttavia, hanno provato ad anticipare i tempi. Mentre si sono espressi per posticipare il problema ad una prossima riunione sia De Laurentiis del Napoli, che Barone della Fiorentina. Del tema Superlega ha comunque parlato il presidente della Lega Serie A Paolo Dal Pino. Il quale ha lanciato dei veri e propri siluri nei confronti dei sette club che lo avevano sfiduciato (Atalanta, Fiorentina, Inter, Juventus, Lazio, Napoli e Verona).

Dal Pino accusa Juventus e Inter di aver sabotato l’ingresso dei fondi

Sottolineando in particolare il ruolo di nerazzurri e bianconeri, colpevoli di aver fatto dietrofront sull’ingresso dei fondi. Nello specifico il consorzio di fondi Cvc-Advent-Fsi all’interno della Lega Serie A. Un ingresso propedeutico alla costituzione di una media company. Pare, infatti, che nella bozza di contratto fosse presente una clausola anti-Superlega. Un particolare che avrebbe convinto Agnelli e Marotta a votare contro l’operazione dopo l’adesione iniziale. Dal Pino, quindi, ha accusato Inter e Juventus di aver sabotato volontariamente un’operazione che avrebbe portato nelle casse della Lega 1,7 miliardi. Ai club che invece continuano a sostenerlo, Dal Pino ha assicurato che non si dimetterà. Non si lascerà intimidire, dicendosi “fiducioso che si torni a lavorare con spirito associativo“.

Ulteriori novità, quindi, arriveranno nella prossima settimana. Intanto va ricordato che in Premier League ai dirigenti dei sei club che avevano aderito alla Super League è stato chiesto di abbandonare le rispettive cariche istituzionali.

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