Nell’anno del ridimensionamento dei costi (e probabilmente anche degli obiettivi) dell’Inter, è curioso notare come le altre squadre di Serie A sembrano immediatamente essersi avvicinate ai nerazzurri in termini di gap. E mai come quest’anno, il rischio di lasciarci le penne (leggasi, non qualificarsi nemmeno alla Champions League) è elevato.
La Juventus, anche se dovesse perdere Cristiano Ronaldo, con Allegri sembra aver guadagnato almeno 10 punti, tanto che i bookmakers la danno come favorita per lo Scudetto. Il ritorno di Mourinho in Italia è una dichiarazione di guerra da parte della Roma, che con lo Special One ha una carta importante da spendere anche sul mercato, oltre che a un potenziamento della rosa già esistente.
Tra chi ha cambiato allenatore vi è anche la Lazio con Maurizio Sarri e il Napoli con Luciano Spalletti, due allenatori magari non vincenti per antonomasia ma che raramente falliscono l’obiettivo quando c’è da piazzarsi tra le prime quattro. I biancocelesti, soprattutto, con l’ex Juve promettono fuoco e fiamme, anche se si sarebbero tenuti volentieri Simone Inzaghi.
In ultimo, ma non per ordine di importanza, le uniche big che invece sono rimaste come erano: il Milan e l’Atalanta. I Diavoli vorranno sicuramente bissare la stagione appena conclusa per tornare ad essere una presenza fissa nella massima manifestazione continentale. Abitudine che, invece, gli orobici hanno preso e che sembrano non volersi togliere.
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