Lukaku ormai è un’icona, domenica la sfida a CR7. Sognando il Pallone d’Oro…

Così diversi, così simili. Romelu Lukaku e Cristiano Ronaldo interpretano il gioco in maniera diametralmente opposta: il portoghese è alla ricerca costante di record personali e, come dimostrato nell’ultima stagione, si infuria se non riesce ad andare in gol anche nei momenti in cui la sua Juventus riesce a portare a casa i tre punti. Il belga dell’Inter, rispondendo ad una Q&A su Twitter mercoledì e, in particolare, a chi gli chiedeva se fosse interessato a superare il record di gol targato CR7 agli Europei, ha risposto in maniera netta e al contempo evocativa: “Lascia stare la robaccia individuale, voglio vincere titoli”. Una manifesto, più che un’affermazione. Non che Ronaldo non voglia titoli di squadra, sia chiaro, è un vincente seriale, mentre Big Rom ha appena cominciato ad alzare trofei, ma le modalità per arrivare al trionfo sono spesso intese diversamente fra i due.

Lukaku e Ronaldo – domenica impegnati l’uno contro l’altro negli ottavi di finale – si sono collocati su due binari differenti anche durante questa rassegna europea, negli atteggiamenti fuori dal campo in primis. Come riporta La Gazzetta dello Sport, “la Coca Cola li ha divisi una volta di più. Qualche giorno fa in conferenza stampa Cristiano Ronaldo ha spostato le bottigliette, le ha sottratte alle telecamere e ha invitato tutti a bere acqua. Lukaku ha preso in mano la bevanda e ha sorriso: “Speriamo che la Coca Cola chiami Roc Nation (agenzia che cura l’immagine di Romelu, ndr). Come a dire: facciamo un affare, se volete divento il vostro testimonial”.

Dicevamo “così diversi”, ma anche “così simili”. Già, perché i due hanno lo stesso, meraviglioso vizio: quello del gol. “Domenica a Siviglia l’ottavo di finale tra Belgio e Portogallo mette di fronte il capocannoniere dell’ultima Serie A, Ronaldo con 29 gol, e il suo vice, Lukaku, con 24 reti, ma Romelu ha vinto lo scudetto con l’Inter, mentre la Juve di CR7 ha faticato a entrare in Champions, e insomma, il 2021 sembra l’anno di Romelu“.

Icone

Cristiano è ormai un brand vero e proprio da 15 anni, ma Romelu oggi è al top della sua carriera: come dimostra l’ultima copertina di Vogue che lo ritrae in bella vista, pure Big Rom si può considerare un’icona del calcio e di Milano. Certo, “Ronaldo resta inarrivabile per popolarità, il suo profilo Instagram ha sfondato il tetto dei 300milioni di follower. Su questo terreno CR7 gioca in un altro campionato, ma Lukaku in Belgio-Portogallo avrà l’occasione di accorciare le distanze sportive con Cristiano”. Domenica non sarà in ballo soltanto un posto nei quarti, ma si giocherà anche “per l’euro-supremazia, per la rivincita scudetto e per l’immaginario collettivo”.

Il sogno

Se Belgio o Portogallo diventassero campioni d’Europa, con i rispettivi leader capocannonieri del torneo, si aprirebbe anche la strada verso il Pallone d’Oro. Certo, se si dovesse premiare un calciatore portoghese non ci sarebbe neanche da porsi il dubbio sul nome, mentre se dovessero vincere i belgi si aprirebbe la lotta fra De Bruyne e Lukaku (grandi amici) con il primo favorito sul secondo in virtù della finale di Champions raggiunta con il suo Manchester City. Cristiano ne ha già vinti cinque, per Romelu sarebbe il primo e, siamo sicuri, per una volta farebbe uno strappo alla considerazione dei riconoscimenti personali come “robaccia individuale”. Quel premio è un sogno per tutti.

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