Padovan: “Inter meno forte. Dubbi su Calhanoglu: non ha le caratteristiche di Eriksen”

L’Inter si è indebolita e Calhanoglu non è il sostituto ideale di Eriksen, così la pensa Giancarlo Padovan su calciomercato.com.
“E’ sicuramente presto per stabilire se l’Inter stia facendo un mercato proficuo, ma – a ridosso della sua prima amichevole, ovviamente senza i nazionali reduci dall’Europeo – si può dire che sia certamente meno forte dell’anno scorso. Nessuno sa se la tendenza verrà confermata, sta di fatto che l’Inter ha venduto Hakimi e perso Eriksen.
L’Inter, lo si sa, è di fronte a gravi problemi di carattere economico sia per la gestione ordinaria e, a maggior ragione, per gli investimenti. Finora non si sta muovendo come un club che ha vinto lo scudetto dopo dieci anni di astinenza, ma piuttosto come chi debba garantirsi la sopravvivenza. Ovvio che la pandemia abbia inciso profondamente sui conti facendo praticare poderosi colpi di falce, ma se a questo aggiungiamo la gestione dissennata dell’impero Suning in Cina, abbiamo il perimetro desolante all’interno del quale l’Inter è costretta a muoversi.
Tuttavia, in questo caso, non si tratta di fare un’analisi dei bilanci e delle possibilità dei nerazzurri, quanto di capire come e quanto possano essere competitivi nella prossima stagione. Hakimi, l’esterno di destra a tutta fascia, non è ancora stato sostituito, ma qualcosa il mercato offre e, bisognerà stabilire quando e a che prezzo intervenire.
Al contrario la grave indisponibilità di Eriksen ha suggerito a Giuseppe Marotta e Piero Ausilio di ingaggiare Hakan Calhanoglu, proprio uno svincolato del Milan.
Ho dei dubbi sul fatto che il turco possa essere l’adeguato sostituto di Eriksen. Primo, perché non ha le caratteristiche di Eriksen pur essendo un trequartista. L’Inter ha qualche idea creativa nel caso in cui Calhanoglu non rispondesse esattamente alle esigenze di Simone Inzaghi o, più probabilmente, in caso di cessione di Sensi. Miralem Pjanic, per esempio, che il Barcellona letteralmente regala purché ci sia chi si faccia carico del suo ingente ingaggio, non è certo da buttare. Sia per l’età del bosniaco (30 anni), sia per le sue acclarate qualità tecniche. A chi fosse corto di memoria, ricordiamo che Pjanic, prima di essere inventato regista da Allegri, aveva fatto la mezzala e anche il trequartista”.

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