Sanchez oggi a Milano: ecco il piano per Sampdoria-Inter

Alexis Sanchez rientrerà quest’oggi in Italia per ricominciare a lavorare con i compagni ad Appiano Gentile, agli ordini di Simone Inzaghi, che non vede l’ora di allenarlo e tiene le dita incrociate in vista di un suo pieno reintegro. Il cileno, infatti, ha sostenuto un programma di recupero a Barcellona con il professor Ramon Cougat, specializzato in chirurgia ortopedica, dopo il problema al gemello mediale accusato in estate durante la Coppa America e che si è rivelato più serio del previsto.

Inzaghi e il suo staff hanno stilato un programma personalizzato per il cileno, tramite il quale potrà aumentare gradualmente i carichi di lavoro con l’obiettivo di ritornare in gruppo nei prossimi giorni ed essere disponibile per Sampdoria-Inter, terza giornata di campionato in programma dopo la sosta settembrina (al momento il 12, ma la data è soggetta a variazioni dovute al calendario di Champions League, i cui sorteggi si terranno giovedì).

A proposito di Cile, la questione convocazione è ritenuta spinosa in Viale della Liberazione: se Sanchez tornasse ad allenarsi, sarebbe obbligato a rispondere ad un’eventuale chiamata del Cile. Il buonsenso vorrebbe che il ct Lasarte risparmiasse El Nino Maravilla almeno per i prossimi impegni, ma le nazionali hanno storicamente insegnato che affidarsi al buonsenso può rivelarsi ingenuo e dannoso. In caso di convocazione, quindi, Sanchez dovrebbe almeno presentarsi in Cile per sottoporsi ai controlli di rito, propedeutici a una decisione definitiva sul suo impiego. L’Inter spera che, per una volta, il giocatore si dimostri prudente.

Per quanto riguarda il mercato, è da escludere una risoluzione consensuale: troppo elevato l’ingaggio del giocatore (7 milioni netti all’anno), troppo ampio l’arco temporale che va da qui al 2023, anno di scadenza del suo contratto. Per questo, Sanchez rimarrà all’Inter. Tuttavia, la dirigenza e Inzaghi vorrebbero tutelarsi – viste le sue incerte condizioni fisiche a lungo termine – ingaggiando due attaccanti (questi i nomi), in modo da averne cinque a disposizione e prevenire ogni imprevisto, al netto delle tre competizioni nelle quali il club nerazzurro sarà impegnato.

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