Con la nuova sponsorizzazione che interesserà sia la maglia da gioco (manica) che migliorie dell’app e pagamenti tramite bitcoin per un totale di 85 mln, l’Inter si proietta nel futuro. La nuova frontiera del calcio è la criptovaluta, non più la tecnologia. Sembra, difatti, lontano il momento in cui Hisense e Samsung si contendevano la sponsorship della nuova maglia dell’Inter. Un passo verso il futuro che proviene… dagli Stati Uniti.
Un cambio di rotta che potrebbe sfuggire ai più, intenti alle situazioni di campo che a quelle economico-finanziarie del club, ma che è molto rilevante. Come il fondo Oaktree (i proprietari, tuttavia, sono canadesi), infatti, anche DigitalBits e Zytara hanno sede in California, precisamente a Los Angeles. Un dato che non può essere una mera coincidenza.
Nel precedente bilancio dell’Inter si può notare come alcuni sponsor cinesi abbiano deciso di non rinnovare il proprio contratto con i nerazzurri e – alcuni – devono ancora pagare delle rate. Suning si è defilata in maniera decisa e i problemi in patria hanno superato gli interessi europei nel calcio. Anche il presidente Steven Zhang è molto meno loquace di quanto non lo fosse nell’anno appena trascorso. Una semplice intervista post vincita del campionato e sparute apparizione sui social, ma mai a tinte nerazzurre.
Il fondo Oaktree, che ha messo a disposizione 275 mln alla società nerazzurra tramite la controllante Great Horizon, non rileverà l’Inter. L’operazione prevede un prestito con garanzia da restituire in 3 anni. Solo in caso di mancata ricevuta dei soldi prestati con interesse il fondo potrebbe intervenire acquisendo le quote in mano a Zhang. Tuttavia, la decisione dell’Inter di affidarsi a sponsor statunitensi per una durata quadriennale (anche lo stesso Socios.com nonostante la sede legale a Malta), è un dato che non va sottovalutato. Insomma, dall’Oriente di Suning all’Occidente di Oaktree il passo è evidente e le sponsorizzazioni non possono che confermare.
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