Ranocchia ritrova Spalletti: un rapporto nato a Brunico nell’estate 2017. Ricordate perché?

Riscone di Brunico, 7 luglio 2017, secondo giorno di ritiro della nuova Inter di Luciano Spalletti. Fra i giocatori presenti nell’allenamento mattutino c’è Andrea Ranocchia. Il difensore umbro è reduce da diverse stagioni disastrose in nerazzurro che gli sono costate il dileggio dei tifosi (anche interisti) e della stampa, l’addio alla fascia da capitano in favore di Icardi e due prestiti: Sampdoria prima, Hull City poi.

Ranocchia è appena rientrato dalla suddetta esperienza inglese e la maggioranza degli addetti ai lavori è fermamente convinta che sia destinato a fare nuovamente le valigie. Il malcontento dei tifosi nerazzurri nei suoi confronti è palpabile e quella giornata non fa eccezione: nelle battute iniziali dell’allenamento, un sostenitore lo prende di mira urlandogli che non è degno di vestire quella maglia. In quel momento, però, è proprio il nuovo allenatore a fare scudo nei confronti del ragazzo, andando a muso duro con chi lo aveva deriso. Le frasi di Spalletti sono forti e chiare: “Se vieni subito a far lo scemo così ti puoi proprio levare dai c…“. La controparte prova a giustificare il suo atteggiamento dicendo di “tenere troppo all’Inter”, ma il resto della tribuna del centro sportivo fa partire un applauso verso Spalletti. È la prima dimostrazione di carattere del nuovo tecnico, ma è anche il primo allenatore che davvero si frappone fra Ranocchia e le prese in giro che in quegli anni dilagano.

Nuova vita

Da quel momento in poi, Ranocchia smette di vestire gli odiosi panni dello zimbello ed assume tutti i tratti tipici dell’uomo spogliatoio: rispettato da tutti, dentro e fuori dal campo, dentro e fuori dall’Inter. Nelle quattro annate successive, divise a metà fra Spalletti e Conte, è il calciatore la cui professionalità diventa modello per chiunque varchi i cancelli di Appiano e che, quando chiamato in causa, fornisce sempre prestazioni affidabili. Il centrale umbro assurge a senatore e vince, seppur da comprimario, uno Scudetto, incassando settimana dopo settimana, mese dopo mese, gli attestati di stima di tecnici e compagni. Nel momento dell’addio di Spalletti all’Inter, il 31 maggio 2019, il difensore lo saluterà sui social ricordando quell’episodio, a testimonianza di quanto sia stato importante per la sua carriera e come quel momento abbia rappresentato uno spartiacque. Una nuova vita nerazzurra.

Domenica, complice l’infortunio rimediato in nazionale da De Vrij, Ranocchia sarà con tutta probabilità titolare al centro della difesa nerazzurra in una partita cruciale per il prosieguo della stagione. Dall’altra parte ci sarà Spalletti, che tornerà a San Siro dopo più di 2 anni dall’ultima apparizione, stavolta da allenatore del Napoli, imbattuto e primo in classifica. Il tecnico di Certaldo, per una volta, desidererà che quel ragazzo tanto difeso nelle due stagioni in nerazzurro disputi una partita negativa e venga surclassato da Osimhen. Il difensore, invece, protenderà con tutte le sue forze verso un’impresa che sembra impossibile: fermare il nigeriano. Ed essere protagonista della prima sconfitta in campionato del suo ex allenatore.

Di certo, prima della partita, i due si saluteranno calorosamente. E magari, nell’abbraccio di Ranocchia a Spalletti, ci sarà un altro “grazie”. Il motivo lo conoscono entrambi.

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