Il mese di gennaio dell’Inter: un trofeo vinto e qualche fatica di troppo

Il nuovo anno ha portato certamente una grande vittoria per l’Inter, alzando al cielo il primo trofeo della stagione. Gli uomini di Inzaghi hanno battuto in finale la Juventus, con il gol all’ultimo respiro dei tempi supplementari di Sanchez, che ha permesso ai tifosi nerazzurri di esultare e ha colto un po’ di sorpresa anche gli appassionati di scommesse calcio, ormai convinti che il match finisse ai rigori.

La favorita numero uno per la vittoria dello scudetto

In un modo o nell’altro, con le unghie e con i denti, l’Inter si è presta la testa della classifica e ha fatto intendere come non abbia alcuna intenzione di abdicare al trono. Affatto, visto che dopo essere diventata campione d’inverno, ha tutta l’intenzione di confermarsi anche a maggio.

Anche per Angelo di Livio e Fulvio Collovati, i nerazzurri sono stati i dominatori del mese di gennaio. Non è un caso che abbiano inserito, nella classifica dei migliori giocatori di gennaio in Serie A, ben due interisti. Si tratta di Edin Dzeko e di Samir Handanovic: entrambi due punti di forza della compagine guidata da Simone Inzaghi, a cui diventa difficile fare a meno.

Tra gli altri top del primo mese dell’anno troviamo sicuramente Sandro Tonali. L’ex centrocampista del Brescia, infatti, è stato grande protagonista nella formazione rossonera, a testimonianza di come il suo percorso di crescita e di maturazione sia davvero a buon punto. Tonali ha preso in mano il centrocampo del Milan e ormai è diventato un vero e proprio punto di forza per Stefano Pioli.

Samir Handanovic ed Edin Dzeko: due baluardi di Simone Inzaghi

Dopo un inizio di campionato piuttosto balbettante, non c’è che dire: Handanovic si è preso l’Inter e ha riconquistato la fiducia di tutti, dai tifosi ai vari addetti ai lavori. Non di Inzaghi e dei suoi compagni, perché in lui non hanno mai perso tale sentimento. La ragione deriva anche dal fatto che, nello spogliatoio, il numero uno sloveno è uno dei più amati: leader silenzioso e rispettato da tutti i compagni.

Certo, l’ultimo match con il Sassuolo ha riaperto un po’ queste critiche, in ragione delle due reti degli emiliani, su cui pesa effettivamente qualche incertezza di troppo del portierone sloveno. Un match che è stato sufficiente per poter rispolverare le critiche dei detrattori del buon Samir. I capi d’accusa? Il fatto di avere un numero eccessivo di passaggi a vuote e pause, che incidono sui risultati della squadra, un po’ incerti a febbraio.

In realtà, però, bisogna essere completi nella disamina di un match e Handanovic è stato protagonista di diversi interventi nel finale di gara davvero incredibili. Il numero uno sloveno ha evitato che la sconfitta dell’Inter potesse avere un risultato ancora più largo. Eppure, le statistiche non sono affatto dalla sua parte, visti i dati che si riferiscono alla percentuale tra tiri nello specchio della porta dell’Inter e i gol subiti. La percentuale è pari al 50%: vuol dire che per due tiri in porta, uno finisce in rete.

L’addio di Lukaku in estate, in direzione Chelsea, è stato indubbiamente una ferita che non si è ancora rimarginata per tanti tifosi nerazzurri. Eppure, l’arrivo di Dzeko dalla Roma è passato fin troppo in sordina, sottovalutando l’impatto che il centravanti bosniaco avrebbe potuto avere con la maglia nerazzurra. In effetti, con l’Inter Dzeko sta disputando la sua miglior stagione dal punto di vista realizzativo. E non è l’unico aspetto da considerare. In estate Dzeko ha rinunciata al 50% del suo stipendio a luglio, ma anche ai primi dieci giorni del successivo mese, per potersi trasferire all’Inter.

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