Allo Stadium l’Inter si affida a Lautaro e Barella. Per cominciare un nuovo campionato

Fra una settimana esatta l’Inter se la vedrà con la Juventus allo Stadium in una partita letteralmente decisiva per le prospettive di vittoria in campionato. Dopo la flessione evidente maturata nei mesi di febbraio e marzo, i nerazzurri non possono più sbagliare. Il match in casa dei bianconeri è da sempre una sorta di tabù per l’Inter ma, d’altro canto, quale occasione migliore per imprimere una nuova svolta – stavolta in positivo – alla stagione dei campioni d’Italia? D’altronde, lo scorso anno lo spartiacque si verificò proprio contro la Juventus, a San Siro, quando la squadra di Conte dominò la gara e chiuse con un 2-0 senza appelli. La speranza di tutti, ad Appiano, è che la storia possa ripetersi.

Per farlo, Inzaghi si affiderà in particolare a Lautaro e Barella: sono coetanei, sono i volti della stagione nerazzurra nel bene e nel male e sono entrambi reduci da momenti difficili. Il Toro attende l’esito negativo del tampone per ritornare in gruppo e prepararsi alla sfida contro gli uomini di Allegri, mentre Nicolò è reduce dalla più grande delusione della sua carriera maturata giovedì contro la Macedonia e dovrà giocare in Turchia martedì sera prima di far ritorno a Milano. La Gazzetta dello Sport si sofferma proprio su questi due uomini chiave.

Il numero 10 dell’Inter “è un tipo sensibile e più di altri avverte il peso del momento negativo: ogni era ha il proprio simbolo e l‘Inter di Inzaghi è nata sotto il segno di Lautaro, dopo la cessione di Lukaku. Il Toro ha accettato con entusiasmo il ruolo di primo violino, ma il freddo dell’inverno ha gelato anche il suo istinto da rapace d’area. In casa della Juve non ha mai segnato e in campionato ha sempre perso: è arrivata l’ora di invertire il trend, anche perché un’altra sconfitta potrebbe certificare l’addio alle ambizioni di scudetto. E il fallimento della prima missione del Toro da stella della squadra”.

Barella vive un momento di grande appannamento, certificato anche dalla prova negativa contro la Macedonia a Palermo, nella quale è apparso in netta difficoltà fisica. “Il nuovo status di insostituibile lo ha costretto agli straordinari durante la stagione, e ora tutti ne stanno pagando le conseguenze. La svolta mentale per lo scudetto dello scorso anno arrivò proprio dopo il successo con la Juve, dove Barella dominò la scena con un gol e un assist. Un anno dopo, Nicolò ha aggiunto in bacheca un Europeo con la Nazionale e uno Scudetto con l’Inter. E a quel tricolore sul petto non vuole proprio rinunciare: Barella è un generoso di natura e avverte la responsabilità del momento negativo nerazzurro, oltre che dell’eliminazione dell’Italia. Ma non è tipo da piangersi addosso: domenica partirà un nuovo campionato“.

Otto giornate alla fine, nove per l’Inter: per la volata finale Inzaghi si affida, più di tutti, al 10 e al 23.

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