La Spagna di Gavi e Pedri punta già al mondiale di Qatar


L’ultimo titolo internazionale vinto dalla Spagna risale all’edizione 2012 degli Europei, che allora si svolsero in Polonia e Ucraina, in finale contro l’Italia di Prandelli: fu l’ultima vittoria di uno straordinario ciclo vincente che portò gli iberici a vincere 2 titoli europei (2008, 2012) e 1 campionato del mondo (nel 2010, peraltro, l’unico mai vinto) in quattro anni. Quella squadra vantava campioni del calibro di Xavi, Andrès Iniesta, Xabi Alonso, Sergio Ramos, David Silva, Iker Casillas e tanti altri.

Diversa la situazione oggi in casa spagnola: dalla nuova generazione di talenti sono emersi Gavi e Pedri, entrambi giovanissimi lanciati dal Barcellona. In rosa ci sono ancora molti nomi della vecchia guardia, Sergio Busquets, Jordi Alba, Marco Alonso, Alvaro Morata e qualche emergente come Pau Torres, Carlos Soler, Ansu Fati. Giocatori importanti certamente, di spicco a livello internazionale, ma non certamente al livello dei campioni del quadriennio in cui la Spagna dominava su tutti i campi.

Vediamo qualche motivo per cui, nelle scommesse mondiali, la Spagna è una delle favorite per la vittoria finale con quota 9, assieme al Brasile (6), Francia (7), Inghilterra (7,5) e Argentina (9).

  1. Ranking Fifa.

Attualmente gli spagnoli occupano il sesto posto in classifica, davanti all’Italia che però, come ben noto, non partecipa ai Mondiali in Qatar, avendo recuperato qualche posizione grazie ai buoni risultati agli Europei e in Nations League.

  1. Una rosa di talento.

Abbiamo già citato qualche giocatore emergente, di talento, ma con poca esperienza, che potrebbe esplodere proprio durante la competizione iridata: Gavi e Pedro hanno quel qualcosa in più che unitamente alla freschezza della loro giovane età, li potrebbero rendere davvero temibili. La qualità complessiva della squadra è ottima, manca forse un vero finalizzatore, considerato che il centravanti è il ben noto al pubblico italiano Alvaro Morata, non proprio un bomber da tanti gol.

  1. Il secondo posto alla Nations League 2020-2021.

Nella seconda edizione della Nations League, la Spagna si è presa la rivincita sull’Italia sconfiggendola a Torino per 2-1 in semifinale, per poi soccombere ai fortissimi francesi in finale. La semifinale raggiunta all’Europeo, persa ai rigori contro gli azzurri, testimonia il buono stato di salute nei grandi tornei rispetto all’apatia post-quadriennio vincente.

  1. Un tecnico di grande valore.

L’attuale commissario tecnico della Spagna è Luis Enrique. Su quest’uomo c’è davvero poco da dire: un signore, innanzitutto, che non cede agli eccessi, e che rispetta gli avversari. Un allenatore preparato che trasmette ai giocatori quella giusta voglia e cattiveria agonistica che fa della Spagna una squadra temibile, che pressa tantissimo gli avversari, che non li lascia giocare, e che con il palleggio e il talento il gol prima o poi lo trova sempre.

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