IL COMMENTO – Champions League, il difficile rapporto tra l’Inter e la fortuna

Assistendo ogni anno ai sorteggi di Champions League, il qui scrivente viene spontaneo chiedersi se alla UEFA piaccia questo criterio di sorteggio, vale a dire avere sistematicamente gironi che assomigliano a un raggruppamento di Europa League e altri infernali, in cui qualche big deve per forza di cose essere esclusa. Quest’ultimo caso, all’Inter, sta capitando un po’ troppo spesso. Qualcuno penserà che é normale non essendo quasi mai stati in prima fascia (e anche in quel caso, poi, ne discuteremo), ma il problema non è tanto la fascia quanto la sfortuna nell’indovinare ogni volta le migliori delle altre fasce.

Prendendo come anno 0 la stagione 2018/2019 che ha segnato il ritorno in Champions dopo anni di anonimato, notiamo che, pronti via, i nerazzurri finiscono nel raggruppamento con il Barcellona campione di Spagna di Messi e Suarez, il Tottenham di Eriksen e Kane e il PSV. Se la compagine di Spalletti non è riuscita a passare il turno è soltanto per colpa sua ,considerato il pareggio dell’ultima giornata in casa degli allora campioni d’Olanda, Ma il girone, va detto, era anche il secondo più difficile dietro a quello del Napoli con City, PSG e Stella Rossa.

L’anno successivo, 2019/2020, ci tocca affrontare ancora i Blaugrana fresco vincitore dalla 26ª Liga, il Borussia Dortmund reduce da un secondo posto in Bundesliga e lo Slavia Praga. Anche in questo caso, difficile trovare un girone altrettanto complicato, se non quello della Juventus con Atletico Madrid, Leverkusen e Lokomotiv Mosca.

Nell’anno 2020/2021 si rinnova l’abbonamento con la Campione di Spagna, che però, ora, è il Real Madrid. L’Inter si presenta in terza fascia e ha la fortuna di pescare, tra le seconde, lo Shakhtar Donetsk, ma anche quella che, forse, era la peggiore quarta: il Borussia Monchengladbach. Sicuramente non un girone “cuscinetto”, ma nemmeno tra i più facili. Intendiamoci, se ti chiami Inter e non passi il turno con queste avversarie devi solo fare “mea culpa”.

E ora veniamo alla stagione scorsa, quella che ci vede in prima fascia in virtù del Tricolore tornato finalmente sul petto. I moldavi dello Sheriff sono la mina vagante del girone (ma con noi non fanno neanche un punto), lo Shakhtar non è quello degli anni precedenti, ma potevamo non trovare la peggiore seconda che si potesse, ovvero quel Real Madrid che non ti dà neanche l’illusione di poter ambire al primo posto e che poi, a fine anno, solleva la Coppa? Ovvio che no, e infatti, poi, per gli ottavi, non potevamo non pescare la peggiore tra le peggiori delle prime qualificate, ovvero il Liverpool (anch’esso finalista lo scorso maggio).

E dulcis in fundo, si arriva a quest’anno, che ha dato una nuova ridefinizione al termine “girone di ferro”. Le urne non hanno decisamente sorriso ai nerazzurri, inseriti nel Gruppo C assieme al Bayern Monaco (prima fra tutte per coefficiente) e al Barcellona. Praticamente una che ha perso Lewandowski senza accorgersene (numeri alla mano) e l’altra che, invece, lo ha accolto. Il Viktoria Plzen come quarta sembra quasi lo zucchero per mandare giù la medicina amara.

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