Inzaghi e le (tante) dichiarazioni sul difensore mancante, adesso lo stop di Zhang. C’è il rischio frattura?

L’estate nerazzurra è stata segnata dalla trattativa con il Psg per Milan Skriniar, che per diverse settimane è stata direttamente legata a quella con il Torino per Gleison Bremer, “bloccato” dall’Inter in attesa di cedere lo slovacco. Scenario poi cambiato in seguito all’inserimento della Juventus e alla permanenza dello slovacco. In questo quadro mutevole e fluido, c’è stato però qualcosa che non è mai cambiato: la posizione di Simone Inzaghi riguardò alla necessità di acquistare un difensore, il famoso sostituto di Ranocchia. Ieri, però, è arrivato il clamoroso stop di Zhang.

La posizione (chiara) di Inzaghi

Una scelta che ha indubbiamente reso felice Simone Inzaghi, che sin dalla vigilia dell’esordio a Lecce fu categorico nell’affermare che lo slovacco sarebbe rimasto a Milano. Ma c’è di più, perché il tecnico nerazzurro già in occasione della prima conferenza stagionale (quando ancora la cessione di Skriniar sembrava certa…e l’arrivo di Bremer a Milano pure) evidenziò un’evidente lacuna nella rosa nerazzurra: “A questa squadra manca un difensore, c’è da sostituire Ranocchia“.

Lo stesso successe pochi giorni prima dell’inserimento della Juventus per Bremer, quando l’Inter accelerò per portare il brasiliano a Milano. Queste le parole di Inzaghi dopo Inter-Monaco: “Ci manca un difensore, c’è una trattativa in corso e io sto spingendo affinché vada in porto“. E poi ancora, prima di Lecce: “Mercato? La squadra deve rimanere questa. Il problema è l’elemento che manca dopo l’uscita di Ranocchia. Il sostituto arriverà“.

Dopo la vittoria in extremis al Via del Mare, il tecnico pronuncia l’ormai famoso “sul mercato non mi va di scherzare” quando ancora si sprecano le battute sulla possibile cessione di Skriniar, cui aggiunge: “Voglio ribadire che la squadra è questa e ci serve solo un centrale al posto di Ranocchia perché siamo impegnati su tre fronti“. Il 20 agosto l’Inter batte 3-0 lo Spezia a San Siro, ma il motivo intonato da Inzaghi non cambia: “I dirigenti sanno che c’è una casella di riempire, serve un elemento da inserire al più presto“.

Lo stop e il rischio frattura

Il 29 agosto, quando l’arrivo di Acerbi sembrava ormai definito in prestito gratuito con diritto di riscatto, ecco il brusco stop di Steven Zhang a tre giorni dalla fine del mercato. Con tutta probabilità, quindi, Inzaghi dovrà affrontare una stagione colma di impegni ravvicinati senza un difensore centrale di riserva: dietro i tre titolari, ci sono soltanto terzini adattati come D’Ambrosio, Darmian e Dimarco. Sarà difficile per il tecnico nerazzurro, già questa sera dopo Inter-Cremonese, trattenere l’imbarazzo dopo aver chiesto per due mesi un rinforzo fino allo sfinimento, a testimonianza di quanto il piacentino ritenesse importante completare la rosa. E invece la lacuna resterà, bella evidente: Inzaghi sarà costretto a fare di Skriniar il vice De Vrij, sperando che non ci siano infortuni di sorta. Ma, oltre alla necessità tecnica, la querelle testimonia una divergenza di vedute fra allenatore e presidente.

Soprattutto, però, se Inzaghi non avesse ritenuto come certo l’arrivo di un difensore, sicuramente non si sarebbe esposto in questa misura e così ripetutamente. Evidentemente, qualcosa gli è stato promesso e non è stato mantenuto. Se è vero che il tecnico ha guadagnato in credibilità quando ha blindato Skriniar ed effettivamente alle sue dichiarazioni sono seguiti i fatti, potrebbe averla persa nuovamente con il caso difensore di riserva invocato a gran voce e inutilmente. Servirà diplomazia per evitare l’ennesima frattura fra un allenatore dell’Inter e Suning.

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