Ronaldo: “Inter, sullo scudetto del 1998 ci sono ancora tante cose da dire”

Ronaldo il Fenomeno ha concesso una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, partendo da un documentario che ha realizzato per Dazn. “Io vengo da una generazione nella quale in campo picchiavano tanto. Madre mia. Le partite non erano come oggi che ci sono 15-20 telecamere, in un Clásico 60, al Mondiale mille. Oggi si vede tutto. Ai miei tempi i difensori ti minacciavano, ti sputavano, ti pestavano i piedi, ti picchiavano. Sono cresciuto come un sopravvissuto”.

Le parole di Ronaldo

“Guardo con attenzione la Serie A e anche la Serie B, perché sono un malato di calcio, ma soprattutto perché con l’Italia ho una relazione speciale. Il momento è complicato, ma credo che non tutti i mali vengano per nuocere. Il fatto che l’Italia non si sia qualificata per i Mondiali per due volte consecutive genera un dibattito su cosa bisogna fare e credo che ora tutti abbiano in testa la soluzione. Il campionato deve migliorare e per farlo devono esserci maggiori introiti, i club devono guadagnare di più. Bisogna investire sui giovani e nel calcio di base, cercare più talento locale e trovare un equilibrio tra italiani e stranieri”.

La Serie A per anni è stato il miglior campionato del mondo e sapete come fare le cose. È vero che l’industria calcio è migliorata tanto in tutto il mondo, però l’Italia ha la qualità migliore: la passione. La gente è innamorata del calcio e questa è la cosa più importante. Ora vedo che ci sono tanti investitori stranieri. È vero che Juventus, Milan e Inter hanno difficoltà economiche, ma credo che in Italia ci sia un potenziale incredibile, e penso che le cose possano migliorare rapidamente: chi investe in Italia oggi prende i club a un prezzo eccezionale e il loro valore crescerà tantissimo”.

“Perchè il film inizia dal 1998, ma non abbiamo messo l’epilogo turbolento di quel campionato di Serie A. Perché l’idea era quella di fare da Mondiale a Mondiale, 1998-2002, con la nazionale e gli infortuni. Però quella storia dell’Inter dobbiamo raccontarla per bene, ci vuole un altro documentario. Ho visto la serie su Moratti e l’ho trovata spettacolare, ma è vero che ci sono ancora tante cose da dire”.

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