131 lunghi, lunghissimi giorni. È da tanto che Romelu Lukaku non parte titolare con la maglia dell’Inter, a differenza di quanto fatto con la Nazionale belga con la quale, il 1° dicembre, ha disputato la gara con la Croazia subentrando e fallendo diverse occasioni. Era Lazio-Inter, terza giornata di campionato, persa malamente dagli uomini di Simone Inzaghi per 3-1. Quel giorno giocarono tutti male, non si salvò nessuno, neppure Romelu che aveva cominciato alla grande segnando dopo 2 minuti scarsi nel suo nuovo esordio con la maglia dell’Inter (a Lecce) e servendo l’assist a Lautaro nella seconda giornata contro lo Spezia.
Il lungo infortunio che lo ha tenuto fuori dai campi per due mesi, fino al 26 ottobre nella vittoriosa gara di San Siro contro il Viktoria Plzen che ha regalato all’Inter la qualificazione agli ottavi e a Big Rom un gol a San Siro da subentrato. Poi lo spezzone contro la Sampdoria tre giorni dopo e la ricaduta, dalla quale ha recuperato – seppur precariamente – per giocare il Mondiale con il suo Belgio. Nel mezzo c’è stata una crisi dell’Inter, capace di risollevarsi battendo il Barcellona a San Siro in Champions senza di lui e passando il girone, prima di incappare in un nuovo ko allo Stadium contro la Juventus in mezzo a un filotto di vittorie.
E adesso, dopo la lunga pausa, riecco Big Rom da titolare con la maglia dell’Inter nel giorno più importante: quello del dentro o fuori contro il Napoli. Vincere per dar forza a una speranza, quella di una rimonta folle, che passa necessariamente dalla potenza di Romelu. Cominciare bene sarà fondamentale, e in questo senso le statistiche (snocciolate da La Gazzetta dello Sport) sorridono al numero 90 di Inzaghi.
“Gennaio è sempre stato caro al Lukaku interista: nel 2020 chiuse il mese con 4 reti in A, nel 2021 con 5. Più in generale, la prima partita di un anno nuovo lo ha sempre stuzzicato, eccetto il suo 2022 da incubo che non farebbe neanche testo. 12 mesi fa, il 5 gennaio, incontrò subito il maestro Conte da cui si era appena separato e giocò 90 minuti eterei contro il Tottenham. Nelle precedenti cinque stagioni tra Inghilterra e Italia, invece, il belga l’ha sempre messa dentro nel debutto di gennaio. Il Napoli lo sa meglio di chiunque: per la Befana del 2020 una doppietta al San Paolo che ora funge da ispirazione per Big Rom”.