Lukaku: “Inter, credo nello Scudetto. Futuro? La gente sa cosa voglio”


Lunga intervista concessa da Romelu Lukaku all’inviato in casa Inter per Sky Sport Matteo Barzaghi. L’attaccante belga ha raccontato a 360 grandi della prima parte della stagione, in particolare dei suoi mesi difficili per via dell’infortunio, ma anche del rapporto con la squadra, con lo staff tecnico, senza dimenticare la parentesi al Mondiale in Qatar.

Romelu, come stai?

“Sto molto bene, ho fatto un ottimo lavoro con squadra, con il mister ed il preparatore atletico. La squadra sta bene, anche io personalmente. Dobbiamo continuare così e prepararci bene contro il Napoli“.

Esattamente un anno fa dichiarasti di voler tornare all’Inter.

“Sono contento di essere tornato qui. Non voglio parlare troppo fuori dal campo. Sto lavorando bene e adesso devo rispondere in campo”.

LUKAKU
Come hai vissuto il periodo della trattativa per il tuo ritorno a Milano?

“Parlai con il nuovo preparatore atletico del Chelsea e gli ho raccontato tutto quello che stava accadendo tra me e l’allenatore. Decisi di tornare all’Inter. Lui ha aperto la porta per me. Ho iniziato a parlare con la società. Le cose sono andate veramente veloci. Per due settimane abbiamo parlato, poi ho lasciato sistemare i dettagli al mio avvocato”.

Come è stato il ritorno a Milano?

“Ero stanco ma felice. Ero nervoso ma alla fine devo fare di tuttoo per aiutare questa squadra. L’Inter mi ha dato l’opportunità di cui la mia carriera aveva bisogno. Adesso siamo tornati insieme e vogliamo fare buoni cose”.

Il rapporto con Jay-Z?

“E’ la prima persona che mi ha chiamato dopo la partita tra Atalanta e Sassuolo che ci ha fatto vincere lo Scudetto. Abbiamo passato due giorni insieme a New York. E’ stato anche lui a spingermi di tornare a Milano. Gli interessa tanto il calcio e guarda tante partite dell’Inter”.

Il rapporto con l’agenzia Roc Nation?

“Ci siamo conosciuti a Manchester e da lì abbiamo sempre avuto un bel rapporto. Siamo un bel gruppo. Siamo sempre onesti tra noi stessi anche quando le cose non vanno bene”.

Le persone più importanti nei momenti difficili?

“La mia famiglia, in particolare mia madre. Considero anche Roc Nation parte della mia famiglia”.

Come hai ritrovato lo spogliatoio al tuo ritorno?

“Non è cambiato niente. Adesso devo arrivare con una testa senza problemi, perché i giocatori sono pronti ad attaccarmi. Loro sanno che attaccandomi ho una reazione e vado a duemila. E’ un gruppo molto competitivo, ma l’amicizia è sempre la stessa. Siamo cresciuti insieme”.

Il gol al Lecce, il primo in campionato. Cosa hai pensato?

“E’ stato un bel momento. Mi ricordo bene anche il gol di Denzel Dumfries. Abbiamo esultato tanto perché era molto importante, ci ha fatto vincere la partita. In quei momenti si vede che la squadra è unita”.

curva nord inter
Il ritorno a San Siro contro lo Spezia. Qual era l’emozione più forte?

“Quando sono tornato a San Siro sì, ma è stato più emozionante il mio ritorno in Champions contro il Victoria Plzen perché c’era mio figlio a guardarmi e mi ha visto segnare. Lui è un tifoso matto di Inter, è la prima cosa che ha conosciuto da quando aveva 9 mesi fino ad adesso. Ha visto l’amore dei tifosi dell’Inter, i migliori tifosi del mondo perché sono ad aiutarci anche nei momenti di difficoltà. Pensavo che erano arrabbiati con me, però sanno che ho sempre l’Inter nel cuore, anche quando sono andato via. Per me l’Inter vale tutto, spero di rimanere anche in futuro”.

Le tue scuse dopo il gol contro il Plzen. Cosa volevi dire?

“Come ho detto, i tifosi dell’Inte rrimangono sempre nel mio cuore. L’Inter mi ha datto l’ooportunità di essere quello che sono oggi. Non voglio dire che adesso sono un grande giocatore, intendo dire che l’Inter mi ha dato l’opportunità di vincere ad alto livello, con l’amore dei tifosi, della società, dei miei compagni, dell’allenatore e dello staff. Tutti rimangono nel mio cuore. Però la storia non è finita. Dobbiamo fare di più, dobbiamo lavorare ogni giorno per cercare di raggiungere altri trofei”.

L’infortunio. Come ti sei comportato?

“Era un infortunio grave, più grave del previsto perché era rotto il tendine del flessore. Sono sempre stato veloce a recuperare, ma in questi mesi ho sempre avuto la sensazione che c’era qualcosa che non andava. E’ la prima volta in tredici anni che ho saltato così tante partite. Casa mia sembrava un ospedale, c’era qualsiasi cosa per cercare di recuperare, ma stavolta non ci sono riuscito. Al Mondiale ho giocato una sola partita, con due soli allenamenti in quattro mesi. C’è stata la delusione al Mondiale contro la Croazia, però io mi sono sempre detto che non ero al 100 percento. Mi sono riposato cinque giorni e ho ricominciato da zero. Sono andato a Dubai ad allenarmi con il praparatore della Nazionale. Poi sono tornato a Milano, mi hanno ‘massacrato’ per dieci giorni. Adesso sto bene e ho tanta voglia di ritrovare il campo”.

Tanti dicono che non sei più il Lukaku potente di due anni fa. Cosa rispondi?

“Ci vediamo”.

L’abbraccio con Thierry Henry dopo Belgio – Croazia.

“Per me Henry sarà il prossimo c.t. della Nazionale. Non ci sono dubbi. Lo dico apertamente. Ha il rispetto di tutti i giocatori, ha vinto tutto, sa allenare e sa cosa dobbiamo fare per arrivare in alto. Conosce la squadra, conosce il campionato. Per me è lui l’allenatore della Nazionale. Poi non so chi prendano, però penso che al Belgio non dobbiamo ripartire da zero, dobbiamo continuare a cercare di vincere che è la cosa importante. Adesso non vale la pena prendere un allenatore che rifondi tutto”.

Lukaku Inzaghi
Anche se eri andato via, lo scorso anno nei pochi giorni con Simone Inzaghi c’è stato feeling.

“Inzaghi sa come stimolare i giocatori. Ha fatto riscoprire il leone dentro di me. Abbiamo una bella relazione. Lui sa che lo stimo molto sia a livello personale che di allenatore”.

Qual’è l’obiettivo dell’Inter? Lo Scudetto è realisticamente ancora possibile?

“Finché una squadra non ha alzato il trofeo, tutto nel calcio è possibile. Io ci credo sempre., gioco a calcio per questo. Vediamo a fine stagione. La squadra che a fine stagione alza il trofeo è campione. Ancora non lo ha alzato nessuno. Mancano ancora sei mesi”.

Che partita ti aspetti con il Napoli? L’inizio è stato veramente impressionante.

“L’allenatore è molto forte. Spalletti ha fatto un ottimo lavoro con questa squadra. Il Napoli ha giocatori veramente forti. Ho guardato le loro partite, stanno veramente bene. Osimhen sta segnando tanto, stanno facendo benissimo Zielinski, Kwara, Lozano…”

Chi è più forte tra Lukaku e Osimhen?

“Osimhen è veramente forte. Devo essere onesto, al momento lui è il migliore, sta facendo davvero bene. Il Napoli è primo in classifica, ma abbiamo rispetto nei suoi confronti, non paura”.

La riunione nello spogliatoio prima di Inter-Barcellona è stato il punto di svolta della stagione?

“Penso di sì. Ho visto in tutti la voglia di far bene. Siamo all’Inter e siamo qui per vincere. Non ci sono alibi, dobbiamo dare il massimo ogni giorno. Contro il Barcellona abbiamo dimostrato di essere più squadra. Tutti lavorano per la squadra e bisogna continuare così. Due anni fa abbiamo vinto il campionato perché tutti correvamo per il bene della squadra. Lo abbiamo visto anche ai Mondiali, con tante squadre che vincevano partite in contropiede. Ci siamo allenati su diversi moduli e siamo pronti per qualsiasi situazione”.

inter
Lautaro?

“L’ho subito abbracciato appena è tornato ad Appiano. Gli avevo scritto anche subito dopo la finale dei Mondiali. Sono veramente contento per lui. Ogni giocatore vuole provare a vincere il Mondiale. Lui l’ha vinto e spero che questo gli dia più energie per fare grandi cose con noi. Luik ha una nuova energia e penso che nella seconda parte di campionato farà veramente grandi cose”.

L’intesa con Dzeko come sta andando?

“Con Edin abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto. La gente non lo sa, ma quando eravamo in Premier League parlavamo sempre tanto dopo le partite. Ci siamo sentiti spesso anche quando lui era alla Roma. Mi ricordo che nel mio primo anno all’Inter, anche Edin doveva venire, poi non è venuto ma abbiamo sempre avuto rispetto l’uno per l’altro. Adesso lavoriamo insieme, abbiamo caratteristiche totalmente diverse ma possiamo aiutarci. Edin piace più giocare, fare sponde, cosa che mi aiuta per attaccare lo spazio. Poi in area entrambi possiamo fare tutto. Posso giocare con chiunque. Possiamo giocare tutti e tre insieme, con Lautaro trequartista, e non dimentichiamo che è tornato anche Correa. Siamo tutti bene e daremo il massimo”.

Il rapporto con Dimarco?

“La gente deve sapere che Federico è stata la prima persona ad aiutarmi nello spogliatoio arrivai all’Inter due anni fa. Mi ha insegnato tante cose sull’Inter. Lui parla un po’ francese e mi ha aiutato a migliorare con l’italiano. Quando è andato al Verona il rapporto è sempre rimasto. Adesso siamo amici di play-station, ogni notte giochiamo insieme”.

A breve ci sarà la Supercoppa contro il Milan. La rivalità con Ibrahimovic?

“Non sono uno che vuole vedere i giocatori fuori per infortunio per tanto tempo. C’è sempre rispetto per quello che ha fatto in carriera, sia per l’Inter che per il Milan. Penso che la gente vuole vedere queste parttite, con due giocatori che vogliono vincere per le loro squadre. Spero che torni presto, poi parlerà il campo”.

Il desiderio per il futuro?

“La gente sa cosa voglio. Adesso devo fare il necessario con tutta la squadra, poi vedremo”.

Ti piacerebbe chiudere la carriera all’Inter?

“Mi piacerebbe restare all’Inter a lungo, però la carriera la devo chiudere all’Anderlecht. Ho quasi 30 anni, mio figlio ha cominciato ora a giocare con l’Inter Academy, quindi anche per la famiglia vogliamo rimanere qui. A fine stagione parleremo di là e speriamo di trovare una soluzione”.

Un messagio ai tifosi?

“Ciao tutti, speriamo di passare sei mesi bellissimi. So che l’inizio non è stato difficile. Siete magnifici. Spero che state passando buone feste. Sempre peace and love e Forza Inter”.

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