Intervistato nella trasmissione Footsteps, nel canale ufficiale dell’Inter nella piattaforma Recast, Lautaro Martinez a parlato tra il suo passato in Argentina e il suo presente a Milano.
Le origini
“A Bahia Blanca con mio fratello abbiamo preso due palloni e fatto il campetto. Giocavamo lì prima di andare a scuola, quando tornavamo a casa e pure dopo gli allenamenti”.
Le tappe più importanti della carriera
“L’esordio da professionista con il Racing Avellaneda. Buenos Aires Una città di tanta passione dove il calcio si vive in maniera speciale, lì ho vissuto momenti bellissimi. Anche al Liniers, è il club dove sono nato da calciatore e sono diventato uomo, è stato importante per me e nella mia famiglia. Milano mi ha dato tanto amore fin dal primo giorno in cui sono arrivato. Mi sono unito ad una squadra gigante, con una società e giocatori importanti. I tifosi mi hanno voluto bene fin dall’inizio, mi rispettano e io cerco di ripagarli in campo”.
Cosa è stato determinante
“Per prima cosa l’umiltà, poi il rispetto ed il lavoro”.
Il momento più emozionante?
“Mi è rimasto in testa l’esordio con la Nazionale argentina. Era un momento dove c’erano tanti buoni giocatori. Mi hanon dato l’opportunità e quel momento mi è rimasto dentro per tutta la vita”.
Il giocatore di riferimento?
“Per il ruolo guardavo sempre Radamel Falcao, per i suoi movimenti in campo e dentro l’area. Per me è stato sempre il mio idolo da piccolo”.
Le persone che hanno influito di più?
“Sicuramente tutta la mia famiglia, perché senza loro non potevo realizzare il mio sogno di giocare a calcio. Poi un allenatore del Racing mi ha dato una mano gigantesca quando sono arrivato lì. Non riuscivo a stare lontano da casa e mi hanno dato una mano. E’ stato importante quel percorso per essere oggi qui. Infine sono stati importanti tutti gli allenatori che ho avuto, si impara tanto da tutti ascoltando, vedere quello che fanno e come lavorano per migliorare”.
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