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Anni di critiche e poi, nelle coppe, l’Inter è la più italiana…delle italiane. I numeri

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L’ultima Inter che aveva fatto tanta strada in Champions è quella del 2010, che coronò la stagione con il trionfo europeo e il leggendario Triplete. Quella di oggi non deve sottovalutare il Benfica dopo il bel vantaggio accumulato all’andata con una grande partita al Da Luz. Fra la squadra di José Mourinho campione d’Europa e quella di Simone Inzaghi, che potrebbe raggiungere la terza semifinale Champions nerazzurra dal 2000 in poi, c’è però una grande differenza. Se nel 2010 non c’erano praticamente giocatori italiani nella formazione titolare (i più utilizzati erano Balotelli e Materazzi, quasi sempre dalla panchina), oggi invece il discorso è differente.

Come fa notare La Gazzetta dello Sport, sono nove gli italiani nella rosa dell’Inter, ma soprattutto sono cinque i calciatori titolari in questo percorso europeo. Tra i vari rincalzi quali D’Ambrosio, Bellanova, Gagliardini e Cordaz, infatti, spicca il quintetto composto da Darmian, Acerbi, Bastoni, Dimarco e Barella. I primi tre corrispondono alla retroguardia titolare con cui i nerazzurri hanno affrontato il Porto e il Benfica e che non concede alcun gol da 288 minuti consecutivi, mentre gli altri due sono i titolarissimi della fascia sinistra e del centrocampo.

Il confronto con le altre italiane in coppa

Se prendiamo in considerazione le altre squadre italiane in Champions League, nessuna conta più italiani dell’Inter. Basti guardare le formazioni titolari di Milan e Napoli. Due gli italiani in campo per i rossoneri (Calabria e Tonali), così come per i partenopei (Meret e Di Lorenzo). Se volessimo estendere il campo anche alle altre coppe europee, il primato dei nerazzurri resiste. Quattro italiani per la Roma (Mancini, Cristante, Spinazzola, Pellegrini), tre per la Juventus (Gatti, Locatelli, Chiesa), mentre è la Fiorentina l’unica ad agganciare i nerazzurri in questa speciale classifica, con cinque italiani in campo (Terraciano, Ranieri, Biraghi, Bonaventura, Mandragora).

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Published by
Simone De Stefanis