L’ANALISI – Dolci e inaspettate sorprese del mercoledì sera

Come quando la persona che ami ti fa un regalo inaspettato a metà settimana, per alleggerire la monotonia e la pesantezza della quotidianità. L’Inter ha fatto questo, e in generale lo ha fatto una giornata di Serie A sorprendentemente favorevole, a dispetto dei pronostici. Il calendario presentava un match molto duro sulla carta, in trasferta contro un Verona che nel 2023 aveva perso solo una volta in casa, in gran forma e al centro della lotta salvezza. Lo scenario era ancor più ostico, se pensiamo al fatto che la squadra di Simone Inzaghi ci arrivasse nel pieno di un calendario infernale, in una fase tanto drammatica quanto emozionante della stagione: Serie A, Champions League, Coppa Italia. Tutto in un mese.

L’Inter ha stupito un po’ tutti, vincendo in maniera larghissima e regalando una serata finalmente tranquilla ai propri tifosi. Soprattutto, ha dimostrato di stare bene non solo mentalmente. Lato psicologico, infatti, era facile attendersi una buona predisposizione: i nerazzurri arrivavano da una qualificazione in semifinale di Champions e da tre vittorie consecutive contro Empoli, Juventus e Lazio condite da altrettante grandi prove. Ma l’Inter ha mostrato anche una forma fisica invidiabile: facciamo tutti gli scongiuri, ma sembra proprio che la preparazione di Inzaghi e del suo staff sia stata studiata per arrivare al massimo in questa fase della stagione. Grandissime le prestazioni individuali, corale e godibile il gioco di squadra, solida la mentalità: meglio non poteva andare.

I ragazzi di Simone Inzaghi hanno ricevuto ricompense diffuse, riuscendo finalmente a convertire in gol le tante occasioni create: la perla di Calhanoglu, la doppietta di Dzeko che si è sbloccato dopo un digiuno di tre mesi e mezzo, la doppietta di Lautaro capace di raggiungere quota 23 gol stagionali, posizionandosi a sole 2 reti dal suo stesso record stabilito l’anno scorso e a 3 reti da Osimhen capocannoniere della Serie A. E poi un centrocampo sempre più convincente, con Inzaghi che può permettersi finalmente di alternare a piacimento i quattro gladiatori Barella, Brozovic, Calhanoglu e Mkhitaryan e anche di concedere loro riposo a risultato acquisito. Insomma, l’Inter è nel momento decisivo della stagione, ma l’impressione è che ci sia arrivata nel modo migliore.

I regali dagli altri

Le dolci e inaspettate sorprese, però, non sono arrivate dal Bentegodi. L’Inter può sorridere anche guardando agli altri campi. Se era tutto sommato realistico un pareggio della Roma contro un Monza sempre più sorprendente, non lo era affatto il passo falso del Milan in casa contro la Cremonese. Giallorossi e rossoneri hanno compensato – in positivo – le vittorie ottenute da Juventus e Atalanta rispettivamente contro Lecce e Spezia.

Calendario e risultati recenti alla mano, oltre agli impegni nelle coppe che inevitabilmente portano e porteranno via energie fisiche e mentali, l’Inter poteva aspettarsi un colpo di grazia in questa fase. E invece la squadra di Inzaghi ha stupito ancora, rientrando nei giochi: adesso è al quarto posto in solitaria, non deve più sperare nei passi falsi delle rivali e nemmeno nella possibile penalizzazione alla Juventus. Certo, rimanere lì resta difficilissimo, se guardiamo alle avversarie che attendono la Beneamata nelle ultime cinque giornate di campionato: Roma, Sassuolo, Napoli, Atalanta e Torino. Due scontri diretti, uno contro una storica bestia nera, uno contro i campioni d’Italia e l’altro in un campo ostico contro un avversario che non regala mai nulla. Nel mezzo, il doppio euroderby e la finale di Coppa Italia. Sarà un mese durissimo, di passione, ma ci sono fattori che portano a dimenticare la fatica e a lottare con orgoglio affinché diventi storico.

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