Bastoni: “Tre anni fa col Siviglia eravamo dei ragazzini, a Istanbul saremo uomini”


A cinque giorni dalla finale di Champions League fra Inter e Manchester City, il difensore nerazzurro Alessandro Bastoni ha parlato in conferenza stampa nell’ambito dell’Open Media Day ad Appiano Gentile:

Giocate sempre le partite migliori contro i più forti. Affrontare il City è meglio?

“Sì, nello spogliatoio infatti ci siamo detti che l’anno prossimo in campionato sarebbe meglio affrontare solo il Napoli (ride, ndr). Siamo pronti, è una finale di Champions League”.

Dovrete avere tanta personalità?

“Conosciamo il loro valore, sappiamo che metterli troppo vicini alla nostra area potrebbe crearci problemi. Analizzeremo meglio durante questa settimana”.

Cosa è cambiato rispetto alla finale di Europa League contro il Siviglia?

“Siamo tutti diversi, io avevo 20 anni. Abbiamo tutti più esperienza e questo fa la differenza in ambito europeo. Tre anni fa eravamo dei ragazzini, ora siamo uomini consapevoli di quello che vogliono e della partita che giocheranno”.

Si dice che sei un giocatore adatto a Guardiola, cosa ne pensi? Sei rappresentante di un gruppo italiano, sei orgoglioso?

“Forse come caratteristiche rispecchio il gioco di Guardiola, ma al momento mi sento più “inzaghiano” che mai: non devo dimostrare nulla a nessuno, se non ai miei compagni, ai tifosi, a tutta la società Inter. Nessuno credeva in noi e adesso possiamo vincere la Champions League”.

Come si fa a non avere paura dei giocatori del City?

“La partita si ha degli assassini, delle persone brutte. Non è corretto parlare di paura per una partita di calcio”.

Quando l’Italia ha vinto l’Europeo affrontava l’Inghilterra e adesso affrontate un’inglese.

“È un caso. Noi dovremo avere lo stesso atteggiamento mostrato con l’Italia nel 2021”.

Nelle tre finali europee, tre italiane. Cosa dice questo sulla qualità del calcio italiano?

“Dice che siamo bravi. Molti ci sottovalutano o prendono in giro per il nostro gioco, ma abbiamo tanto cuore e orgoglio. In queste competizioni è difficile eliminare le italiane: significa che la Serie A è di alto livello”.

Cosa pensi di Haaland?

“Lui ha detto di essere stato comprato per vincere la Champions League: questo dice tutto. Ma il City non è solo Haaland: c’è De Bruyne, Bernardo Silva e tanti altri. Ora proveremo ad analizzare il City in questa settimana”.

Ci sono dei difensori a cui ti ispiri nella sfida contro Haaland?

“Ho visto un video di Rudiger nella semifinale di Champions, proveremo a prendere il suo esempio. Ma non è Haaland conto Inter, è Manchester City contro Inter”.

Gasperini dice che l’Inter sembra costruita per dar fastidio al City.

“Era un modo per darci coraggio. Ho tanta fiducia in noi, nella squadra, nello staff: sono certo che prepareremo bene la partita e cercheremo di mettere in difficoltà il City”.

Affrontare il City vi rende più tranquilli visto che sono strafavoriti?

“Normale siano favoriti, negli ultimi tre anni hanno fatto due finali e una semifinale. Più che paura c’è felicità, da quando abbiamo 7-8 anni tutti sogniamo di giocare una partita così”.

Hai mai sognato di vincere la Champions League?

“In pochi pensavamo di raggiungere questo sogno, siamo onorati di scendere in campo a Istanbul con la maglia dell’Inter. Arrivati a questo punto, vogliamo vincerla”.

Ci dai tre momenti significativi di questa Champions? E cosa hanno aggiunto Onana e Acerbi al vostro reparto difensivo?

“I tre momenti sono Barcellona all’andata, Barcellona al ritorno e la semifinale col Milan. Onana ci ha dato grande esperienza e sicurezza, ha giocato una semifinale di Champions con l’Ajax: esperienza a livello europeo che ci mancava. Acerbi lo conoscevo già dalla Nazionale, giocatore e uomo affidabilissimo su tutti i fronti”.

Ieri si è ritirato un’icona come Ibrahimovic, che non ha mai vinto una Champions. Pensate che questo trofeo sia un treno da prendere al volo o magari potete aprire un ciclo?

“Sappiamo quanto sia difficile a livello europeo arrivare fino in fondo, dovremo sfruttare al massimo l’occasione di sabato perché non sappiamo quante altre volte potrà ricapitarci”.

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