L’OPINIONE – Buchanan, chi? Le critiche all’esterno e il rumore dei nemici

La strategia di Marotta e Ausilio è sempre stata anticipare la concorrenza e, in caso di impossibilità all’acquisto di un giocatore (vedi Bremer), alzare comunque il prezzo del calciatore (vedi sempre Bremer, pagato ad una cifra monstre). Come fanno, fanno sempre bene. Ma il lavoro svolto è impegnativo, perché credere in un giocatore un anno prima di prenderlo è rischioso, soprattutto se il fisico o l’età o il carattere non sembrano in quel momento soddisfare a pieno.

Ma lasciarlo agli altri è ancora più rischioso. Tutti gli ultimi acquisti sono stati un punto interrogativo fin quando non li abbiamo visti scendere in campo. Ci sono stati pochissime delusioni, tutti i nuovi arrivati da Thuram e Carlos Augusto allo sconosciuto (per noi) Bisseck (all’ei fu Onana) stanno dando ragione al duo Marotta-Ausilio.

Anche su Buchanan, senza togliere nulla a chi l’ha cresciuto e allenato, le notizie avverse non tardano ad arrivare: c’è chi da una parte lo sta facendo passare per dottor Jekyll e signor Hyde, altri ancora come l’eterno incompiuto (a 24 anni?), altri ancora come l’attappabuchi. Insomma, una delle poche squadre se non l’unica italiana ad acquistare a gennaio, anzi, a far parlare di acquisti già a dicembre, mentre le restanti richiamano a sé riserve delle riserve o vecchie glorie, che finisce sui giornali italiani ma in modo sempre negativo.

L’Inter è uno dei pochi club in salute, può acquistare sempre nei limiti del FFP, e godersi il primato in classifica, cosa che altre non possono vantare. Eppure il rumore dei nemici costringe l’interista sempre sulla difensiva, quando invece dovrebbe andare davvero a testa alta. E quale miglior momento per attaccare il club se non sotto le feste? Il campo si è fermato, le voci no, eppure il silenzio è una grande arma da utilizzare in certi momenti.

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