EDITORIALE – Tifosi scontenti del mercato? Non si può, ma sul braccetto…

Il mercato dell’Inter si è fermato a Zielinski, Taremi e Martinez. Eppure, per quel che riguarda la rosa, con questi giocatori, l’Inter ha praticamente puntellato i reparti mancanti, cioè le seconde linee, le riserve. Ma molti tifosi hanno lamentato un disinteresse di Oaktree sul mercato, rimpiangendo, addirittura, Steven Zhang. Perché, in effetti, questi acquisti erano già stati programmati da tempo, proprio sotto l’egida del tycoon cinese.

TUTTO PROGRAMMATO FIN DA GENNAIO 2024

Non si possono lamentare addetti ai lavori e tifosi se, arrivati a questo punto del mercato e con la prima giornata già archiviata, la situazione è questa: rosa al completo, undici titolari già trovati. Sembrerebbe controproducente, difatti, contestare qualcosa a Marotta, Ausilio, Baccin o allo stesso Oaktree. Si sa da febbraio che Taremi avrebbe vestito il nerazzurro e da questa primavera che Zielinski si sarebbe unito all’Inter e soprattutto che non sarebbero state necessarie cessioni. E, anzi, il nuovo proprietario sarebbe stato ben felice di aiutare l’Inter, nonostante il probabile passivo di -50/-40 mln, con un aumento di capitale a novembre, dopo l’assemblea dei soci.

IL MERCATO PROGRAMMATO A MAGGIO 2024

A maggio, con le due stelle sul petto, si è cominciato a parlare della situazione portiere, con Audero che non avrebbe ricoperto più il ruolo di secondo e con la necessità di un numero 12 affidabile, giovane e che potesse prendere il posto di Sommer. E così è stato, 15 mln al Genoa per Martinez e giocatore ben inserito nella rosa, muovendosi fra luci ed ombre nel precampionato. Cosa che ha fatto subito storcere il naso: perché 15 mln per un secondo portiere e non su un braccetto o quinta punta? Risposta molto semplice sull’attacco: in rosa ci sono 5 punte (Lautaro, Thuram, Taremi, Arnautovic e Correa). Senza la possibilità o la volontà di cedere uno degli ultimi due, è improbabile che l’Inter potesse e possa acquistare un altro attaccante. E sicuramente la via della rescissione, come paventata da molti, è infattibile, perché ha dei costi troppo alti e si genererebbe una minusvalenza sul bilancio prossimo (si punterà al pareggio di bilancio nel 2025).

BRACCETTO, SEI IN RITARDO!

Sulla questione braccetto, invece, si può essere d’accordo che qualcosa sia andato storto. Appurato il fatto che Ausilio da inizio luglio, su necessità di Inzaghi, ha dichiarato di voler acquistare un braccetto mancino, non si è avuta nessuna notizia concreta fino a qualche giorno fa. Thomas Palacios è il profilo che ha sopraffatto i competitors in quel ruolo e si accaserà all’Inter. I suoi agenti sono in sede in queste ore per concludere l’affare. Ora, considerato che il mister spesso e volentieri ha reclamato un braccetto, perché arrivare a una settimana dalla chiusura del mercato per prenderlo? Perché un conto è poter lavorare con un giocatore i primi di luglio, uno a metà luglio, uno i primi di agosto e uno a fine agosto. Soprattutto pensando al costo del cartellino, circa 6,5 mln, decisamente più basso rispetto a Cabal, per cui l’Inter avrebbe messo una cifra leggermente superiore. Il ragionamento è il seguente: se c’erano i soldi per Cabal un mese fa, perché non ci sono stati immediatamente per Palacios? Possibile che gli scout dell’Inter si siano accorti all’ultimo del talentino argentino? Dubitiamo tutti, sapendo che anche squadre di Bundes erano interessate. E per vincere la concorrenza non puoi di certo inserirti all’ultimo.

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