Leonardo Araujo, ex Milan e ed ex allenatore dell’Inter, ha ricordato il suo breve ma intenso periodo in nerazzurro durante il podcast Supernova di Alessandro Cattelan.
“Allenare l’Inter dopo il Triplete è stata una scelta complicatissima. Ero molto legato al Milan, nonostante fossi uscito con un litigio. Quei 14 anni restano importanti,” ha spiegato Leonardo. Decisivo per accettare la panchina dell’Inter fu Massimo Moratti: “Lo adoro, lo ammiro. Mi chiamò pochi giorni prima di Natale, quasi a mezzanotte, in un contesto surreale. Accettai. Prima di andare avvisai Galliani. Gli dissi: ‘Sta succedendo questo’. Lui non mi parlò più, ma il suo silenzio mi liberò.”
La squadra del Triplete e i sei mesi intensi
Leonardo ha ricordato con ammirazione quella squadra leggendaria: “Julio Cesar, Maicon, Lucio, Samuel, Chivu, Stankovic, Zanetti, Cambiasso, Sneijder, Milito, Eto’o, Pandev… La squadra era fatta. Il mio compito era accompagnarli. Thiago Motta? Lo vedevo già come un campione e cercai di portarlo al PSG.”
Nonostante le difficoltà, l’esperienza all’Inter rimane speciale: “Eravamo a -13 punti, recuperammo tutto, ma poi perdemmo il derby. La mia situazione forse influì, caricando il Milan e creando un’atmosfera particolare. Però vincemmo la Coppa Italia. Sono stati sei mesi bellissimi.”
Concludendo, Leonardo ha accennato a episodi divertenti senza svelare dettagli: “Sono successe tante cose, ma lasciamo stare!” Un’esperienza breve ma memorabile per un uomo di calcio capace di unire due mondi storicamente rivali.
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