Lautaro, ritorno al gol a San Siro dopo due mesi e mezzo

L’immagine del passato riaffiora lentamente, come un ricordo congelato nel gelo di -1° a San Siro. Poi il pubblico, infreddolito, ha trovato calore nell’esultanza di Lautaro: vene gonfie sul collo e urla da guerriero indomito. L’argentino non segnava a San Siro da quasi due mesi e mezzo, dall’1-0 sul Venezia del 3 novembre, prima di una crisi realizzativa prolungata. Ma nelle ultime settimane il Toro è tornato a ruggire: un guizzo a Cagliari, un gol nella finale di Supercoppa contro il Milan e, ieri, la rete su un assist perfetto di Dimarco. Un segnale importante per una squadra in lotta per la vetta della classifica, nonostante il pareggio subito nella ripresa abbia raffreddato gli entusiasmi.

Lautaro, il punto

Inzaghi, però, può sorridere: il suo capitano non solo è tornato al gol, ma è tornato protagonista. La prestazione di Lautaro è stata un mix di tecnica e grinta: dai dribbling eleganti, come la piroetta su Casale, ai contrasti da combattente puro. È il leader che l’Inter ha bisogno di avere al centro del suo progetto, soprattutto nella corsa testa a testa con l’ex allenatore Conte.

Le coincidenze non sono mai banali quando si parla di Lautaro e dell’Inter contro il Bologna. Dall’amarezza dello scudetto sfumato nel 2022 al Dall’Ara alla recente eliminazione dalla Coppa Italia per mano di Thiago Motta, i rossoblù sembrano spesso intrecciarsi con i momenti cruciali della storia nerazzurra. Curiosamente, l’ultimo Inter-Bologna a San Siro si era giocato il 7 ottobre 2023, giorno dell’attacco di Hamas che ha scatenato il conflitto in Medio Oriente. Ieri, prima della stessa partita, è arrivata invece la notizia di una tregua: una strana coincidenza che porta il pensiero oltre il rettangolo di gioco.

Sul campo, però, Lautaro continua a scrivere la sua storia. Ha segnato in ognuna delle ultime quattro sfide casalinghe contro il Bologna, confermandosi un incubo per i rossoblù. Ora la sfida è tornare a brillare in tandem con Thuram, con cui non segna in coppia dai tempi della semifinale di Supercoppa. Anche ieri, però, i subentrati non sono riusciti a replicare l’intensità del Toro: Taremi, entrato nel finale, ha mostrato ancora una volta di non avere la stessa tempra dell’argentino.

L’Inter si aggrappa al suo capitano per alimentare le ambizioni di scudetto, consapevole che il Toro sarà fondamentale per spingere la squadra verso nuovi traguardi.

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