Denzel Dumfries è diventato il primo olandese a segnare un gol e servire un assist in una semifinale di Champions League dai tempi di Wesley Sneijder, e il primo terzino a segnare nella stessa fase della competizione da Maicon. Due nomi che evocano la notte magica del Triplete, e che Dumfries ha saputo onorare nella serata più importante della stagione nerazzurra. Contro il Barcellona, l’esterno ha giocato da leader vero, riprendendosi l’Inter con la forza, il coraggio e quel pizzico di follia che lo rendono unico.
Dumfries, il punto
Rientrava dopo quasi 45 giorni ai box – eccezion fatta per una breve apparizione contro la Roma – ma a vederlo in campo sembrava non essersi mai fermato. È tornato nel momento più duro, ed è tornato da trascinatore: devastante fisicamente, sempre propositivo, imprendibile nelle sue accelerazioni. Un autentico ciclone sulla collina del Montjuic.
La sua partita è stata costruita per essere decisiva, e lo è stata: ha avviato la doppietta di Thuram con un assist preciso, ha siglato il momentaneo 2-1 e ha sfiorato anche il tris con un’altra giocata per Mkhitaryan, poi annullata per un fuorigioco millimetrico. E mentre il Barça faticava a contenere le sue incursioni, Dumfries regalava per due volte l’illusione della vittoria, incarnando al meglio lo spirito interista.
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