L’Inter di Simone Inzaghi ha raggiunto la seconda finale di Champions dopo quella del 2023 a Istanbul.
“Una partita da distribuire con i vhs se ancora esistessero e tenuta in vita da almeno tre protagonisti – scrive il Corriere della Sera nell’edizione online -. Il primo è il capitano. Per fortuna non doveva giocare: Lautaro Martinez ha mantenuto vivo il sogno della finale di Monaco fino ai supplementari segnando un gol e propiziando il rigore propedeutico al raddoppio di Calhanoglu. Il capitano nerazzurro, in dubbio fino all’ultimo a causa dell’elongazione ai flessori della coscia, ha preso per mano l’Inter con una prova totale. Ha segnato, fatto segnare, contenuto i bollenti spiriti di Acerbi, infuriato con Inigo Martinez, è uscito a malincuore quando Inzaghi ha inserito Taremi al suo posto. Ha sbloccato il risultato realizzando il nono gol in Champions in tredici partite, sublimando una magnifica azione avviata da Dimarco e rifinita da Dumfries. Poi ha subito il fallo in area di Cubarsí consentendo a Calha di portare l’Inter sull’apparentemente rassicurante vantaggio di due reti a zero.
Poi a far esplodere San Siro in pieno recupero è stato il marcatore di Yamal, Francesco Acerbi che ha 20 anni in più. Una rete che ha premiato il cammino del difensore fortemente voluto dall’allenatore nell’estate di tre anni fa, arrivato nelle ultime ore del mercato contro il parere di tutti (compresi i dirigenti). E poi Davide Frattesi che a gennaio sbuffava agognando una maglia da titolare che la Roma gli avrebbe garantito. Aveva chiesto la cessione, ora guida la festa abbracciato al suo allenatore in una notte di pioggia da raccontare ai nipoti”.
(FONTE: CORRIERE DELLA SERA)
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