Il conduttore e giornalista Massimo Gramellini, a La7, ha fatto un elogio di Francesco Acerbi: il suo gol ha portato l’Inter ai tempi supplementari della semifinale di ritorno di Champions League contro il Barcellona poi decisa dalla rete di Frattesi.
“Un difensore che in CL non ha mai segnato e mai tirato in porta. Lo troviamo nell’area di rigore del Barcellona. Dopo i litigi col padre, dopo l’alcool, dopo la depressione, dopo due tumori. E nessuno ci fa caso. Anche se è altissimo, pieno di tatuaggi, gli spagnoli – come si dice – non lo hanno visto arrivare. Il pallone della disperazione arriva forte, rasoterra, dalla destra, solo che lui è mancino, come farà a prenderla? E invece lo prende di destro e con un tocco in anticipo, come se fosse Lautaro, o uno dei vecchi centravanti dell’Inter, Altobelli, Boninsegna, come se fosse un attaccante vero fa il gol del tre a tre. Un delirio. Prende la maglia, la scaglia verso il cielo perché voglio vedere papà se adesso hai ancora qualcosa da dirmi. Poi arrivano i supplementari e arriva la vittoria. Il Papa ha cambiato nome. Ma nelle aree di rigore del mondo, c’è ancora un Francesco che fa miracoli”.
Lascia un commento