Altro che favoritismi. Altro che “Marotta League”. Dopo una stagione trascorsa a incassare illazioni e accuse infondate, l’Inter si ritrova penalizzata dalla Lega proprio nel momento cruciale. Il Consiglio di Lega ha infatti deciso che Como-Inter e Napoli-Cagliari, partite decisive per l’assegnazione dello scudetto, si giocheranno venerdì 30 alle 20:45. Una “via di mezzo” che scontenta tutti, soprattutto i nerazzurri.
Come racconta il Corriere della Sera, “alla riunione il presidente dell’Inter Marotta si era presentato portando con sé una lettera nella quale il club rivendicava la necessità di giocare la gara fondamentale per l’assegnazione dello scudetto nella giornata di giovedì 23”. Una richiesta legittima, supportata dallo statuto della Lega, che consente alle squadre impegnate nelle coppe europee di anticipare i propri match.
Ma il clima, riferisce ancora il Corriere, si è surriscaldato: “Aurelio De Laurentiis ha reso effervescente il Consiglio inviando una lettera nella quale manifestava il desiderio di giocare la domenica, o al massimo il sabato, minacciando altrimenti una richiesta di risarcimento danni”. Nella stessa missiva, il Napoli avrebbe persino sostenuto di non avere disponibilità dello stadio Maradona in altri giorni – una giustificazione ritenuta quantomeno forzata, visto che ogni club, all’atto dell’iscrizione, garantisce l’utilizzo del proprio impianto per l’intera stagione.
In mezzo a questo braccio di ferro, l’Inter è quella che ci rimette di più, visto l’impegno della finale di Champions appena 24 ore dopo. Peraltro, sottolinea ancora il Corriere, “la Fiorentina nel 2024 poté giocare di giovedì in vista della finale di Conference League, senza che nessuno avesse nulla da eccepire”. Due pesi e due misure?
E non è finita qui: l’ipotesi (remota, ma aritmeticamente possibile) dello spareggio scudetto ha sollevato ulteriori polemiche. “La Lega ha fissato data e orario: lunedì 26 giugno alle 20:45. Ma non a San Siro, nonostante il regolamento dia la precedenza alla squadra con la miglior differenza reti. Per motivi di ordine pubblico, si giocherebbe all’Olimpico di Roma”, impianto già stressato dalla partita Lazio-Lecce il giorno prima.
Insomma, altro che benefici. Nessuno mette in dubbio che i nerazzurri hanno più volte gettato al vento l’occasione di far loro il campionato. Ma qui l’Inter esce danneggiata – sportivamente e logisticamente – da una gestione che sa di compromesso politico più che di equità sportiva. La realtà, oggi più che mai, smentisce la farsa della “Marotta League”.
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