A pochi giorni dalla finale di Champions League tra Inter e Paris Saint-Germain, Matteo Darmian ha parlato in conferenza stampa durante il Media Day. L’esterno nerazzurro ha evidenziato le differenze rispetto alla sfida di due anni fa contro il Manchester City:
“Quella finale ci ha dato la consapevolezza che ci mancava. Ora viviamo questa settimana immagazzinando emozioni e sensazioni, ma con un obiettivo preciso. Sarà una partita difficilissima, da preparare nei minimi dettagli”.
Attenzione massima contro un PSG completo
Darmian non sottovaluta la forza del club parigino:
“Il PSG non è solo fortissimo in attacco, ma completo in ogni reparto. Servirà attenzione collettiva, non solo da parte della difesa. Dovremo essere squadra, uniti in ogni fase del gioco. Solo così potremo metterli in difficoltà e portare a casa la vittoria”.
Zalewski e l’importanza della versatilità
Parole positive anche per l’inserimento di Zalewski:
“Si è integrato benissimo, può giocare in più ruoli ed è un’arma in più per noi. Ha già dimostrato di essere utile e continuerà a esserlo”.
Un’occasione da vivere con equilibrio
Darmian ha chiaro quanto sia decisiva questa finale:
“Una sola partita può cambiare la stagione, ma dobbiamo viverla con attenzione e anche con un pizzico di spensieratezza. È una finale, sì, ma anche una grande occasione da godersi”.
Sull’età media della squadra: “Non credo sia un problema. L’esperienza conta, ma contano soprattutto le qualità. E noi le abbiamo”.
Il sogno di vincere la Champions con l’Inter
“Non pensavo di avere un’altra occasione per arrivare in fondo a una Champions. Questo è il premio per il lavoro fatto negli anni. Quando giochi nell’Inter devi ambire ai trofei, e ora ci siamo: è tutto meritato”.
Il ricordo di Hakimi e il valore di Inzaghi
Darmian ha speso parole sincere per l’ex compagno Achraf Hakimi:
“Tutti lo ricordano con affetto. Ha fatto benissimo all’Inter e lo sta facendo anche al PSG. Gli auguro il meglio, ma spero che sabato non sia lui a festeggiare”.
Sul rapporto con Simone Inzaghi:
“È un grande allenatore e una grande persona. Con lui si è creato un rapporto unico, e non solo per me: parlo a nome di tutta la squadra. Ha saputo unire il gruppo e farci crescere”.
Una squadra maturata dopo Istanbul
Il percorso di crescita della squadra passa anche dalle delusioni:
“La finale persa ci ha insegnato tanto. Siamo diventati più maturi e consapevoli della nostra forza. Ora siamo a un passo dal sogno e vogliamo realizzarlo”.
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