Roberto De Zerbi ha parlato in un’intervista ad Alessandro Cattelan: “Luis Henrique è bravo, un bravo giocatore. Poi San Siro è San Siro ma anche il Velodrome non scherza. Bisognerà capire le tre partite a settimana perché non le ha giocate. Ma ha forza fisica, qualità tecniche, un ragazzo per bene. Un bell’acquisto”.
Le parole di De Zerbi
“La sua stagione migliore grazie a me? I giocatori non han bisogno dell’allenatore, l’allenatore cerca di aiutare il calciatore a metterlo nella posizione migliore e a dargli fiducia. Lui è un brasiliano di Rio, ha bisogno di un po’ più di affetto. Il lavoro di allenatore è bello perché è di campo ma ancora di più mentale perché non per tutti c’è la stessa chiave d’accesso e non sempre ci riesci. Con lui io e la società abbiamo fatto un bel lavoro. Purtroppo eravamo obbligati a fare una cessione di questo tipo, sarebbe stato un titolarissimo”.
“L’Inter? Non mi hanno mai chiamato. Già da venti giorni ho parlato con futuri giocatori, siamo stati a Miami col presidente e il direttore sportivo dal proprietario. Quando ho un impegno mi piace portarlo a termine. Se mi sento tradito me ne vado. Ma avevo un impegno e mi dava fastidio andarmene. La finale di Champions? Risultato strano perché l’Inter è una grande squadra, Inzaghi è un grande allenatore e non ci stanno cinque gol di scarto. Però l’Italia è stata presuntuosa col PSG. Non l’Inter, l’Italia. Non sapevano che il calcio d’inizio lo fanno con la touche, che Dembelé gioca così. Non sapevano che Doué ha un talento del livello di Yamal, non così determinante oggi ma una classe pazzesca. Che Vitinha forse è il centrocampista più forte al mondo, che Joao Neves è stato pagato tanto. Non conoscevano da che Paese provenisse Pacho e quindi ti sei svegliato male. Ma il PSG ha passeggiato col Liverpool e con tante squadre”.
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